Il libro che vi invitiamo a leggere è l'ultimo scritto-denuncia di Roberto Barocci che svela, ma soprattutto ricostruisce i fatti, le azioni e le scelte che hanno prodotto nella nostra provincia danni ambientali gravissimi ormai evidenti ed in parte ammessi, anche da coloro che "nell'ufficialità" hanno tentato di negare, sottacere o minimizzare.
Scarlino, Follonica, Montieri, Massa Marittima e poi il fiume Merse e il fiume Fiora, sono i luoghi simbolo di una maremma diversa e sconosciuta, quella maremma sottotraccia ai selvaggi ed incontaminati paesaggi della promozione turistica.
Vicende locali che raccontano le lotte inascoltate di piccoli contro i grandi colossi economici ed industriali, della battaglia solitaria di gente semplice come i minatori di Campiano che si scontrano contro i muri di gomma di poteri a volte smisurati e di complici connivenze locali.
Roberto raccoglie una mole di documentazione, acquisisce pareri, ricostruisce gli avvenimenti, fa i nomi e i cognomi e ricompone il quadro delle responsabilità.
A seguito della pubblicazione dei suoi scritti ha ricevuto alcune querele la maggior parte sono archiviate o ritirate.
Ve lo proponiamo perchè quello che vi è scritto ci riguarda da vicino, perchè è accaduto e accade nel nostro territorio, nella nostra Maremma, che non si interrompe sui confini comunali, perchè chi è in prima linea nel voler difendere il proprio diritto alla salute è il nostro vicino di casa, e perchè il nostro primo dovere è sapere.
Il libro è alla seconda ristampa, e l'editore Marcello Baraghini e l'autore hanno deciso di rinunciare al copyright, il volume è interamente autoprodotto e diffuso gratuitamente, con possibilità di essere scaricato dalla rete: una scelta che pone la diffusione della cultura fuori dai controlli e dai circuiti "dell'informazione di regime" come la definisce lo stesso editore.
La copertina
"Nei libri precedenti, “ArsEnico” del 1997 e “Maremma Avvelenata” del 2002 pubblicati nelle collane Millelire e Margini di Stampa Alternativa, preannunciavamo il disastro sul fiume Merse sulla base delle quantità di rifiuti tossici, contenenti un potente cancerogeno, l’Arsenico, smaltiti illegalmente dalle società Eni nelle cavità di una miniera della Toscana meridionale.
La Magistratura inquirente lo ha definito “uno scellerato progetto”, ma altri se ne sono aggiunti. Questa volta documentiamo i disastri avvenuti mentre se ne preannunciano di nuovi provocati dallo sfruttamento geotermico sull’Amiata.
Eni ed Enel stanno privando un vasto territorio di acqua potabile naturale e di buona qualità, che solo in parte viene trattata chimicamente per poterla recuperare ad usi civili, dopo molti anni di deroghe ai limiti indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Sveliamo qui un sistema collaudato anche in altre regioni, che ha consentito all’Eni di inquinare impunemente un territorio di rara bellezza e nello stesso tempo consente ai responsabili di non pagare, ai controllori di non controllare.
Poiché non c’è più tempo per aspettare, documentiamo abusi e omissioni degli amministratori toscani con nomi e cognomi sulla base di atti amministrativi e di fatti documentati, che ricostruiscono circostanze e responsabilità. La conoscenza dei quali porta cittadini e Comitati all’indignazione e alla volontà di partecipare per modificare le scelte. Si pongono le condizioni per una nuova resistenza in difesa dei valori della Carta costituzionale e dei beni primari, salute e acqua."
Scarica il libro:
http://www.barocci.it/roberto/pdf/arsenico-e-scellerati-progetti.pdf