Ieri di Sindaci ce n'erano tanti, ma soprattutto c'era la gente dei Comitati, dentro la sala consiliare, tutti insieme a ribadire che le scelte della Regione in fatto di sanità non piacciono, perchè penalizzano aree già penalizzate, ma soprattutto riconoscono diversità di trattamento e di accesso alla cura ai cittadini toscani.
Era rappresentata tutta la Toscana, 9 Comitati con tante persone che in comune hanno la provenienza da territori disagiati e la scure della "riforma sanitaria regionale" sulla testa; le Istituzioni ci hanno accolto, avvicinato, abbiamo parlato, ci siamo confrontati, il linguaggio chiaro, fuor di retorica, sulle cose concrete: abbiamo fatto politica!
Ieri doveva esserci anche l'Assessore Marroni, che però causa impegni improrogabili, ovviamente non era presente: ecco le istituzioni che respingono, che hanno paura di avvicinare la gente, che hanno paura del linguaggio franco, che sanno di non poter usare l'oratoria, perche la gente gli chiede conto dell'elicottero che non può partire o dell'ascensore rotto e di presidi medici che mancano; sono i politici che parlano alle feste di partito ma si trovano in difficoltà quando la platea pone questioni chiare e cristalline come l'acqua, quando la signora che sembra tornata ora da far la spesa, incredibile, snocciola delibere e cita leggi, più preparata di tanti politici e ti mette con le spalle al muro.
Dio mio, ci credo che Marroni non è venuto!
Tanti racconti, ma le situazioni sono le stesse, parlano i cittadini di Barga e sembra di essere a Pitigliano, stessa solfa, per curare un callo ti portano via con l'ambulanza, ma tranquilli che l'ospedale non chiude, a tutti hanno detto che il loro ospedale è SALVO!
E poi un po' di pazienza che ora i piccoli Ospedali saranno valorizzati, potenziati con l'apertura delle case della salute, e per carità non dite che sono la fine degli ospedali che non è vero!
Quelli fortunati, che la casa della salute già ce l'hanno dicono che di giorno tanto tanto, ma già dal pomeriggio trovare un medico (medico di famiglia che pensate, mica siamo nell'ospedale) ci vuole il cane da tartufi.
Ma la Regione va avanti per la sua strada, tutto è stato deciso, i soldi sono meno, perchè lo stato taglia sui trasferimenti, e noi in Toscana ne abbiamo ancora meno visto che il buco di 420 milioni di € della Asl di Massa, chiaro che c'è da tagliare, l'importante per chi vive di consensi e di voti è sapere dove tagliare; da Prato a Massa saranno costruiti 4 nuovi megaospedali raggiungibili in circa un ora.
I MEGAOSPEDALI (I ferma carte fanno riferimento ai Comuni i cui sindaci hanno aderito alla rete promossa dal Sindaco Buselli, quello in basso a dx segnato da new è Castell'Azzara non Pitigliano). |
E così davanti a questo desolante scenario ci sono Sindaci come il nostro (ripetutamente invitato da Buselli perchè ha il "privilegio" di avere un piccolo Ospedale di quelli che faranno una brutta fine) che anziché schierarsi dalla parte dei cittadini e condividere assieme ad altri colleghi la lotta, preferisce stare con la Regione, dar ragione al più forte (facile) e raccontare ai cittadini che possono stare tranquilli, che è tutto a posto e che soprattutto il merito del salvataggio è suo.
Bene ce lo ricorderemo quando dell'Ospedale non rimarranno che le mura e la Casa della Salute.
Ci chiediamo francamente, chi glielo fa fare di sostenere la politica della Regione, tanto lo sanno tutti che i Sindaci non hanno potere né di chiudere e tanto meno di tenere aperti gli Ospedali, (in conferenza zonale il loro parere è solo consultivo).
L'unico potere che ha un Sindaco in campo sanitario è quello politico, può solo schierarsi, prendere una chiara posizione, parlare francamente e condividere (davvero!) con i propri cittadini una battaglia politica, esprimere il dissenso.
Ormai i paradigmi politici sono saltati, sinistra, destra, progressisti, conservatori, non ci si capisce più nulla, gli spartiacque non ci sono più, gli atteggiamenti non più riconducibili ad un gruppo piuttosto che ad un partito, (basta vedere l'atteggiamento dei nostri amministratori regionali), oggi la differenza la fanno l'impegno, la preparazione e l'onestà intellettuale (anche l'onestà e basta), il coraggio di fare politica, quella vera, la capacità di parlare alla gente senza prenderla per i fondelli, la capacità di considerare il popolo fatto di cittadini e non di sudditi da imbonire con le feste.
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