martedì 18 dicembre 2012

La scelta dei Sindaci - Approvazione del Piano di Riorganizzazione delle Attività Sanitarie nella zona del Distretto Colline dell'Albegna


Questa mattina ad Orbetello si riunisce la Conferenza dei Sindaci della Zona Socio Sanitaria Colline d’Albegna, in agenda l’approvazione del Piano di Riorganizzazione delle Attività sanitarie nella zona del Distretto Colline dell’Albegna.

Che cosa dovranno decidere i nostri Sindaci? In realtà decidere non è la parola giusta, non potranno decidere proprio un bel nulla, dal momento che il Piano è quello, nel Piano sono contenute alcune scelte che riguardano e anche pesantemente il nostro Ospedale, come il taglio dei posti letto in medicina, ricordate? Quattordici posti letto tagliati, poi reintegrati? Bhè sono quelli,  è scritto sul Piano e quando questo sarà  approvato i posti letto spariranno di nuovo.

Comunque torniamo a noi, dicevamo i Sindaci, che cosa faranno oggi? Sono chiamati ad approvare il Piano, variazioni nel merito non se ne parla, il Piano lo fanno i tecnici della Asl mica i politici, i politici potranno solamente fare due cose approvare o non approvare.
E che succederebbe se i Sindaci delle città del tufo decidessero di non approvare un Piano che taglia i posti letto in medicina, che prevede sulla carta alcuni piccoli interventi chirurgici programmati (Day Surgery) sapendo già che non potranno essere effettuati nella nostra sala operatoria non accreditata per la Day Surgery, un Piano che assicura la prosecuzione della sperimentazione della Medicina Integrata anche per il 2013, ma precisa: SULLA BASE DEL FINANZIAMENTO REGIONALE, già sapendo che il finanziamento regionale è stato ridimensionato tanto che dai 3 giorni di presenza dei medici si passerà a 2 giorni, un Piano che assicura la presenza dell’attività ambulatoriale ma non specifica quali ambulatori saranno attivi, un Piano che intende portare i letti dell’Ospedale di Comunità a 16  sapendo che non esiste alcun accordo con i medici di base per il funzionamento della struttura, che sappiate NON HA NULLA A CHE VEDERE CON L’OSPEDALE; fumo negli occhi? Possibile!
Insomma è chiaro a tutti che sul Piano non si effettuano cambiamenti, prendere o lasciare, i Sindaci potranno approvarlo o meno, nient’altro.

E’ un Piano che al di là degli slogan e del fumo negli occhi ci penalizza, perché riduce o rende più precarie situazioni già difficoltose.
La precarietà alla fine si dimostra una scelta strategica destinata al depotenziamento e quindi alla cessazione “giustificata” dei servizi; facciamo un esempio, se diminuiscono sia la quantità che l’efficacia dell’attività ambulatoriale (parliamo di efficacia perché per un paziente che vede il proprio appuntamento spostato più volte, che si trova spesso davanti ad un medico nuovo… non è proprio il massimo della garanzia e dell’efficacia) diminuisce anche il ricorso all’attività di D. Surgery o di D.Hospital presso il nostro ospedale, di conseguenza diminuiscono i giorni di utilizzo dei letti destinati al D. Hospital e così i conti a noi non tornano mai, ma tornano alla Asl che  riporta nero su bianco: ricoveri nell’area medica 76%, ricoveri a ciclo diurno 51%,: ergo i posti non servono,  i servizi non servono, si taglia tutto!

Allora torniamo ai nostri Sindaci, come potranno stamani, muoversi in questo mare di "insidie"?
Una possibilità potrebbe essere non votare il Piano, sul piano politico sarebbe un segnale molto forte, che allarmerebbe forse fin in Regione e costringerebbe i nostri super-tecnici provinciali a qualche giornata di lavoro in più e qualche viaggetto a Firenze, magari porterebbe all'intervento perfino dell’Assessore Regionale sul caso dell’Ospedale di Pitigliano.
Se un atto del genere portasse all'apertura di un  tavolo di lavoro per ragionare in maniera seria sui problemi della gestione sanitaria locale, forse varrebbe la pena di tentare.
Perché il vero problema non sono i dimensionamenti continui e che attualmente investono tutta la Sanità Nazionale,  se è vero che i piccoli Ospedali, come  ribadito dall'Assessore Regionale, hanno ragion d’essere perché rispondono alle richieste di cura di popolazioni che vivono in aree disagiate come le nostre, DEVONO essere messi in condizione di funzionare ed assicurare ai cittadini una equità di trattamento e di accesso.

L’altra possibilità rimane approvare il Piano, ma stando ben attenti a tutte le “insidie” che contiene, ci sono passi non specificati e altri ambigui, allora sarà bene prima di andare all'approvazione chiedere spiegazione di ogni cosa, conoscere nel dettaglio ogni affermazione.
Insomma oggi dovranno avere un quadro ben chiaro, e non suscettibile di interpretazioni, come spesso avviene, su quali servizi saranno presenti nel nostro Ospedale e chiedere con forza, minacciando anche controlli e azioni, e che su quanto deciso si operi all'insegna della stabilità e della qualità.

Quali sono i servizi di base che deve garantire un piccolo Ospedale come il nostro?
Pronto soccorso H 24
Diagnostica e ambulatori efficienti tutto l’anno
Medicina generale
Day Surgery
Day Hospital
Medicina Integrata (veramente integrata con la medicina convenzionale)
Ospedale di Comunità
Inoltre: SERVIZI SOCIO-SANITARI TERRITORIALI EFFICIENTI (pediatra, logopedista, neuropsichiatra, attivazione efficace dei servizi domiciliari…).

Un ultima considerazione: il nostro Sindaco ha dimostrato fin dal suo insediamento, di aver preso a cuore la problematica del nostro Ospedale,  e anche con entusiasmo e ottimismo; a questo punto ci pare che l’ottimismo abbia abbandonato il campo; la realtà, al di là dei facili entusiasmi suscitati in una platea è che localmente non abbiamo alcun potere decisionale sulla gestione di materie come quella sanitaria, e la gente lo deve sapere.
L’unica cosa che possiamo fare è vigilare, e opporsi con forza ogni volta che vediamo disattesi i nostri diritti, che significa controllare l’effettiva e efficace attuazione dei servizi dovuti, informarsi costantemente sulla qualità degli stessi ed agire nelle sedi opportune quando questo non avviene; ognuno esercitando il proprio ruolo, il Sindaco in quanto Responsabile Sanitario e noi cittadini in quanto utenti.

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