Ciao a tutte e a tutti,
ero a Casteldelpiano, ieri,(sabato 28 n.d.r.) invitata dal Pd
locale che aveva sentito l'esigenza politica di organizzare un incontro tutto
incentrato sulla salute. Il tema è ovviamente fomdamentale per la vita delle
comunità e l'occasione della stesura del Piano sociosanitario integrato
regionale mette i territori nell'urgenza di non solo di essere informati, ma
anche di utilizzare tutti gli strumenti utili a far sentire la propria voce. Il
Piano è stato licenziato dalla Giunta Regionale da poco e attualmente è passato
alla IV commissione consiliare, di cui faccio parte, per il vaglio necessario.
In questa fase stiamo procedento alle audizioni di istituzioni, associazioni e
soggetti che a vario titolo operano nel settore sociale e sanitario. Non è la
prima fase di ascolto, visto che nella scorsa primavera la commissione ha
girato per tutte le province della toscana per ascoltare suggerimenti,
individuare bisogni e proposte al fine di dare un contributo vero alla stesura
del Piano. Stessa cosa ha fatto l'assessore Scaramuccia. A giugno la
commissione è stata presente anche a Grosseto, sia in incontri con gli
amministratori, sia con i cittadini. Io attribuisco grande importanza al
contatto con i territori, perchè se vogliamo che non si scrivano leggi astratte,
magari perfette sotto il punto di vista della giurisprudenza ma inefficaci,
allora va bene chiudersi nelle segrete stanze, ma se vogliamo recuperare il
senso profondo della legge, che è quello di valorizzare i percorsi di vita
civile, dobbiamo ascoltare, vagliare e arrivare ad una sintesi che includa
l'esperienza, dandole prospettiva. in realtà Pitigliano mi è comparsa solo nei
volti di due donne, Diva e Giovanna. La prima, all'iniziativa organizzata sulla
sanità dal PD di Manciano, durante la festa dell'Unità, Giovanna ieri a
Casteldelpiano. Insomma, due partite fuori casa. Evidentemente le questioni del
sociale e del sanitario interessano poco il paese "ufficiale", ma
sono viste nel loro giusto (e pesante) valore da chi è attento ad una politica
attenta ai temi e ai problemi veri.
Ieri si è parlato dei piccoli ospedali, visto che in una parte
del piano c'è poca chiarezza sulla sorte del pronto soccorso al loro interno.
E' noto che il riordino della rete ospedaliera è uno dei temi fondamentali per
la salute di una comunità, così come è noto che le regioni fanno i conti con
diminuzioni allarmanti dei trasferimenti statali destinati alla salute dei
cittadini. Ma questo naturalmente non è motivo sufficiente per chiudere
servizi. La sfida è riuscire a spendere più efficacemente le risorse a
disposizione. Efficacemente significa anche nella sicurezza dei cittadini. Lo
dico perchè sono state giudicate operazioni di mero risparmio le chiusure di
alcuni reparti che in realtà non riuscivano più a garantire ai cittadini una
risposta adeguata al bisogno. Mi riferisco, per esempio, alla chiusura dei
punti nascita, nel cui ridimensionamento la motivazione principale è quella per
cui al di sotto di un certo numero di parti all'anno non è garantita la
sicurezza nè alla madre nè al neonato. Questo per dire che in un mondo in cui i
progressi scientifici si rincorrono a ritmi incredibili e determinano il
miglioramento di strumenti e tecniche, è corretto garantire pari opportunità di
cura a tutti i cittadini, quindi dare loro la possibilità di accedere ai
presidi capaci di rispondere nella maniera più aggiornata possibile. I piccoli
ospedali andranno verso una concentrazione su alcune branche mediche, per
garantirne la qualità, collegandosi per il resto a presidi di cura di zona più
vasta. Ma il pronto soccorso esistente va presidiato, perchè rimane come punto
di riferimento per i territori, sia per risolvere le emergenze più ricorrenti,
sia per stabilizzare gli stati più gravi e rendere possibile il loro
trasferimento, in sicurezza, anche con l'uso dell'elisoccorso.
L'ho fatta un po' lunga e non ho detto molte cose che potrebbero
servire per chiarire molti aspetti di un Piano importante, che deve essere
colto nella sua complessità. Io, comunque, ci sono!
Un saluto,
Lucia Matergi
Lucia Matergi è Consigliere Regionale, eletta nelle file PD, e
membro della IV commissione, Sanità e Politiche Sociali.
Gentilissima signora Lucia, visto che è stata eletta nelle file del mio partito:
RispondiEliminavisto che si e' accorta della presenza delle sole Diva e Giovanna:
potrebbe chiedere alla sua segreteria provinciale cosa sta accadendo a Pitigliano???? Visto che le signore sopra citate sono ormai ex militanti del partito, e l'assessore al diritto alla salute, il vicesindaco, il segretario... sempre assenti, sono al timone... qualcosa non torna, non le sembra???
Bravo Francesco,
RispondiEliminail partito era un buon mezzo per creare interesse, comunicazione e incontri con la popolazione soprattutto in problematiche importanti come queste. Eppure mi ricordo che il partito stava partendo. Alcuni incontri interessanti sono stati fatti, sui giovani, sull'agricoltura, sulle attività produttive. Poi di colpo niente. Sono scappati tutti da quella sede. La gente si riorganizza sui blog...bene benissimo. Ma, Sig.ra Matergi, quanto sarebbe stato più semplice con un partito in mano a persone con una visione più aperta. A quest'ora lei sarebbe già intervenuta nel nostro splendido paese e avrebbe fatto chiarezza su tanti aspetti delicati di questa questione anche per chi non può accedere ai blog. La ringrazio per l'intervento
L'anonimo precedente punta il dito contro il PD per quello che non ha fatto ed avrebbe dovuto fare.
RispondiEliminaMa credete, in questa vicenda è solo uno dei responsabili.
Facciamo la lista?
Cominciamo con i Sindaci e i rispettivi assessori alla sanità, hanno compreso che il Piano doveva essere articolato, ragionato, modulato, corretto dove possibile, anche grazie al loro contributo? Hanno partecipato ai tavoli di lavoro ed alle consultazioni? Forse sì, non abbiamo notizie contrarie, certo è che dalle dichiarazioni apparse sui giornali di ieri e oggi (Nazione e Tirreno "Giù le mani dal nostro ospedale") e gli interventi dell'Assessore alla Sanità di Sorano su questo blog, si ha un'altra impressione.
L'impressione è di una scollatura tra i vari livelli di Amministrazione (Comuni Regione) e che più che tavoli di incontro, confronto e lavoro serrato per inserire, come ha detto il Consigliere Matergi (a Castel del Piano)i contenuti dentro un Piano che detta le linee generali, si siano attese le decisioni dall'alto e non vi sia stato la giusta interazione tra le parti.
La responsabilità sebbene secondo le dovute proporzioni, è anche di tutti i rappresentanti (maggioranza e minoranza)che siedono in Consiglio Comunale; fare politica non significa solamente organizzare le campagne elettorali, ma conoscere ed intervenire sulle questioni che riguardano la vita pubblica di un paese, a Massa Marittima, sul rischio di ridimensionamento dei servizi ospedalieri è intervenuto pubblicamente anche un gruppo di minoranza.
Per scelta della Regione i soggetti chiamati ad intervenire sul Piano Sanitario sono tanti, se sono mancati in molti c'è da interrogarsi su come esercitiamo la nostra cittadinanza.