...
A questo punto il Sindaco da vero mattatore sigla un patto
in diretta con i presenti, un accordo “tra di noi” dice con tono confidenziale
e dichiara, davanti a tanti testimoni che, nel caso in cui il Governo dovesse
procedere a nuovi tagli, il Comune non recupererà le somme imponendo nuove
tasse, ma facendo economie.
Ancora silenzio.
Il colpo ad effetto non è riuscito, la platea rimane attonita,
quasi non avesse capito: eppure una dichiarazione così avrebbe dovuto scatenare
l’applauso e invece niente, forse siamo
tutti frastornati dai numeri, oppure ognuno
nella testa è preso a fare due conti.
Va avanti e dice che di
economie ne sono state fatte tante, che è stato raschiato il barile, che è
stato ridotto o recuperato tutto quel che si poteva; evidentemente, pensiamo
noi c’è ancora qualcosa da raschiare, altrimenti non avrebbe siglato un patto tanto
impegnativo e in diretta a quel modo.
Attento però Sindaco, che non agire sulle tasse significa
anche non aumentare i costi dei servizi e neppure tagliarli, anche
l’aumento per es. dei buoni pasto della mensa scolastica o degli scuolabus o
di altri servizi a domanda individuale si traducono in tasse indirette!
Terremo gli occhi aperti.
Partono le domande, non troppe, ma interessanti, la prima è del Presidente di
Ascom Filippo Lombardelli che chiede di prestare particolare attenzione al
settore produttivo che sappiamo, anche nel nostro territorio, vive purtroppo la crisi generale.
Propone di aumentare l’aliquota per i locali
ad uso commerciale sfitti, misura che agirebbe anche da calmiere su affitti spesso troppo onerosi e di ostacolo all'apertura di nuove
attività commerciali e di equiparare gli esercizi pubblici alle prime case, seguendo l’esempio di alcuni
comuni come Scansano.
Ma il Sindaco ci rassicura, dicendo che la realtà produttiva di
Pitigliano è costituita per la maggior parte di aziende che operano nel settore
della ristorazione, bar e affini e auspica che questi non siano stati colpiti troppo
dalla crisi.
Dimostra, dati alla mano, le proiezioni fatte dagli uffici
su immobili ad uso commerciale, le cifre si aggirano intorno a 300/400/500 €
secondo la rendita catastale, avranno con un incremento che va dai 40€ ali 70€ rispetto
all’aliquota base, insomma, dice, cifre sostenibili!
Prima domanda: ma davvero bar e ristoranti possono dirsi
rappresentativi della realtà economica locale?
Seconda domanda: sappiamo realmente qual è stato l’andamento economico
di quest’anno? La sensazione è che abbiano risentito
un po’ tutte le attività delle evidenti difficoltà del momento, così ci è parso un po’
sbrigativo liquidare la questione a quel modo.
Ma avremo modo di riparlarne.
Interviene poi una signora che chiede se la Chiesa pagherà l’IMU
sugli immobili non destinati al culto, i presenti hanno capito benissimo e in
molti fanno riferimento ad alta voce alla Casa per Ferie di piazza Dante
Alighieri, la signora vuol sapere se il Comune ha idea dell’ammontare del
gettito derivante dal pagamenti dell’imposta su questi immobili e se sono state
previste nel regolamento Comunale deroghe per la Chiesa.
Il Sindaco risponde che la situazione è ancora abbastanza
ingarbugliata dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato il
decreto del Governo che imponeva l’IMU anche agli immobili ad uso non
commerciale, precisa che nel regolamento
comunale non vi sono deroghe per la Chiesa.
... il seguito a domani con l'Ospedale e le proposte della ASL.
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