Di turismo ci siamo occupati più volte, ma in questa fine di anno vorremmo come è consuetudine, fare qualche bilancio e anche qualche previsione.
Non lo facciamo noi ma diamo voce "agli esperti" a coloro che a vario titolo si occupano di turismo.
Abbiamo voluto cominciare, dall'inizio, per così dire, perchè per comprendere che cosa accadrà o potrebbe accadere nel prossimo futuro, dobbiamo conoscere il presente, e capire da dove si parte per immaginare dove si potrebbe arrivare.
Intanto il 31 dicembre chiudono le APT e la gestione degli uffici sarà demandata ai Comuni, e a Pitigliano che cosa accadrà?
Ma cominciamo dall'inizio.
Queste le domande:
1 qual è la situazione attuale del turismo a Pitigliano?
2 cosa vorresti succedesse nel prossimo futuro?
3 cosa credi o immagini accadrà?
e un minuto circa a ciascuno per rispondere.
Abbiamo intervistato:
Diva Bianchini Ass.re al Turismo
Velio Piccolo Economista Turistico
Susanna Formiconi Imprenditrice e proprietaria di un agriturismo.
Buona visione.
mercoledì 28 dicembre 2011
martedì 27 dicembre 2011
domenica 25 dicembre 2011
lunedì 19 dicembre 2011
Non dire gatto se non l'hai nel sacco!
Se è vero che i proverbi sono antica saggezza popolare, ha fatto male il Presidente della Comunità Montana, nonchè neo-Commissario che dovrà far transitare l'Ente verso l'Unione dei Comuni, nonchè Ferri Pietro, consigliere di maggioranza e uomo del PD, a non tenerlo a mente.
Consiglio Comunale di oggi (noi eravamo presenti), ore 15 un solo punto all'ordine del giorno: l'elezione dei rappresentanti nell'Unione Comunale, il Sindaco è membro di diritto, poi altri due, uno espressione della maggioranza e uno per la minoranza; le elezioni si svolgono a scrutinio segreto, una votazione per la maggioranza e una per la minoranza.
L'elezione della minoranza passa liscia. viene eletto il Consigliere Francesco Gorini, ma all'elezione della maggioranza arrivano le sorprese.
Prima sorpresa il nome del candidato non è Ferri Pietro come si vociferava con insistenza da giorni, ma Enzo Bianchi il Vicesindaco sempre uomo del PD.
Seconda sorpresa allo scrutinio, ehh sì perchè il candidato della maggioranza incassa solo 6 voti favorevoli e 6 sono schede BIANCHE.
Prima considerazione è dove è questa maggioranza, se è perfettamente spaccata in due!!!
Anche i consiglieri di minoranza rimangono sorpresi, credevano che il candidato fosse Pietro Ferri, attualmente alla guida della Comunità Montana e invece no?? Chiedono... Pietro Ferri riferisce di essere stato lui stesso a ritirare la sua candidatura per problemi personali.
Eppure anche un articolo del 3 dicembre (la Nazione), che riportava la notizia della sua nomina a Commissario della Comunità Montana, apriva con un titolo sibillino: "L'Unione dei Comuni parte da un punto fermo: Ferri Presidente" quasi a voler insinuare che si stava lavorando per "il futuro".
Ma oggi colpo di scena, Ferri non entra, almeno per adesso, nel Consiglio dell'Unione Comunale (fino al rinnovo elettorale)
Ora, che dire di questa maggioranza pasticciona? Che peggio di così non poteva fare: Il Sindaco non ha incassata l'unanimità dai suoi consiglieri, il vice sindaco ha incassato la fiducia solo parziale della sua maggioranza, il PD ha dimostrato di non avere la forza necessaria a trovare la convergenza su un suo uomo in consiglio, l'attuale presidente della Comunità Montana ha dovuto ritirare la sua candidatura "per motivi personali".
Il Sindaco era molto arrabbiato, comprendiamo.
Consiglio Comunale di oggi (noi eravamo presenti), ore 15 un solo punto all'ordine del giorno: l'elezione dei rappresentanti nell'Unione Comunale, il Sindaco è membro di diritto, poi altri due, uno espressione della maggioranza e uno per la minoranza; le elezioni si svolgono a scrutinio segreto, una votazione per la maggioranza e una per la minoranza.
L'elezione della minoranza passa liscia. viene eletto il Consigliere Francesco Gorini, ma all'elezione della maggioranza arrivano le sorprese.
Prima sorpresa il nome del candidato non è Ferri Pietro come si vociferava con insistenza da giorni, ma Enzo Bianchi il Vicesindaco sempre uomo del PD.
Seconda sorpresa allo scrutinio, ehh sì perchè il candidato della maggioranza incassa solo 6 voti favorevoli e 6 sono schede BIANCHE.
Prima considerazione è dove è questa maggioranza, se è perfettamente spaccata in due!!!
Anche i consiglieri di minoranza rimangono sorpresi, credevano che il candidato fosse Pietro Ferri, attualmente alla guida della Comunità Montana e invece no?? Chiedono... Pietro Ferri riferisce di essere stato lui stesso a ritirare la sua candidatura per problemi personali.
Eppure anche un articolo del 3 dicembre (la Nazione), che riportava la notizia della sua nomina a Commissario della Comunità Montana, apriva con un titolo sibillino: "L'Unione dei Comuni parte da un punto fermo: Ferri Presidente" quasi a voler insinuare che si stava lavorando per "il futuro".
Ma oggi colpo di scena, Ferri non entra, almeno per adesso, nel Consiglio dell'Unione Comunale (fino al rinnovo elettorale)
Ora, che dire di questa maggioranza pasticciona? Che peggio di così non poteva fare: Il Sindaco non ha incassata l'unanimità dai suoi consiglieri, il vice sindaco ha incassato la fiducia solo parziale della sua maggioranza, il PD ha dimostrato di non avere la forza necessaria a trovare la convergenza su un suo uomo in consiglio, l'attuale presidente della Comunità Montana ha dovuto ritirare la sua candidatura "per motivi personali".
Il Sindaco era molto arrabbiato, comprendiamo.
sabato 17 dicembre 2011
Il riordino degli Istituti Scolastici nella nostra area: l'Istituto superiore Zuccarelli
Nella prima parte vi abbiamo raccontato cosa è accaduto ai nostri Istituti scolastici dopo l'approvazione del Piano scolastico provinciale 2011-2012 e vi abbiamo spiegato che gli Istituti della Secondaria di secondo grado formeranno un unico Istituto che raccoglie le scuole di Manciano, Pitigliano e Sorano con sede a Sorano.
Una scelta obbligata a causa del numero complessivo degli iscritti, scelta necessaria che mette, per adesso i nostri Istituti in sicurezza.
Scongiurato il pericolo di vedere i nostri isituti destinati alla perdita dell'autonomia scolastica ed a finire sotto la reggenza di altri, quello che da tempo preoccupa è l'andamento del nostro Istituto Zuccarelli che ormai da anni risente di un costante calo delle iscrizioni.
Il calo delle iscrizioni è un elemento preoccupante non solo perchè mette a rischio la sopravvivenza della scuola stessa, ma anche perchè incide sull'offerta formativa della scuola, meno alunni meno risorse, meno opportunità formative.
Il costante calo delle iscrizioni al corso per Geometri ha determinato, negli ultimi anni, l'impossibilità di formare nuove classi, attualmente c'è soltanto un quinto anno: il corso sarà definitivamente chiuso.
Ad essere preoccupata non è solo l'utenza ma molti cittadini che vedono nella flessione dello Zuccarelli il segno di una decadenza che purtroppo sta investendo molti settori nei piccoli comuni come i nostri.
Il seguente grafico mostra l'andamento delle iscrizioni dall'A.S.2004-2005 ad oggi, è evidente che la flessione interessa soprattutto il commerciale e geometri, così come è evidente la tendenza pressochè invariata del chimico di Manciano ed un aumento del Liceo scientifico sempre di Manciano.
Il grafico non è chiarissimo ma egualmente leggibile, la colonna azzurra rappresenta lo Zuccarelli (da 202 iscritti del 2004-05 agli attuali 123), la rossa il Liceo scientifico e la verde l'Istituto Tecnico Industriale Chimico.
(il Commerciale ha attivato, da alcuni anni anche un corso serale con una 30 di iscritti).
La situazione è talmente seria che anche i nostri amministratori hanno ritenuto di fare qualcosa, infatti il 13 gennaio di questo anno, al Teatro Salvini fu organizzato un incontro pubblico, per affrontare la situazione dello Zuccarelli, l'incontro, presieduto dal Sindaco e dall'Assessore alla Pubblica Istruzione, si concluse con un appello ai genitori perchè scegliessero il Liceo di Manciano rispetto a quello di Acquapendente e la promessa di fare tutto il possibile per rendere l'offerta formativa dello Zuccarelli più allettante, attraverso l'attivazione dei nuovi indirizzi proposti in quella sede, da affiancare al commerciale.
Peccato che il Piano provinciale venga approvato verso il novembre di ogni anno, l'incontro al Salvini fu organizzato con qualche mese di ritardo perchè le proposte potessero essere attive già da questo anno.
Peccato ancor di più perchè fu proprio il 2010, l'anno dedicato al riassetto degli Istituti Superiori per l'A.S. 2011-2012.
Infatti scorrendo la delibera del Piano Provinciale 2011-12, si rilevano tantissime proposte, fatte dai vari Istituti, di inserimento di nuovi indirizzi, o per l'attivazione di nuove articolazioni e di corsi per la qualifica professionale: tutti interventi volti a diversificare l'offerta degli istituti, rispondere alla richiesta formativa dei territori, attirare nuove iscrizioni, rispondere alla dispersione scolastica, intercettare la mobilità degli studenti.
Per l'Istituto Superiore Zuccarelli l'unica proposta, poi approvata nella delibera del Piano riguarda l'articolazione in biotecnologie ambientali destinata all'Istituto Tecnico ad indirizzo chimico di Manciano: bene, almeno uno...
E siamo a quest'anno, il Piano Provinciale è stato approvato il 5 dicembre e nonostante le promesse fatte al Salvini, non contiene alcuna nuova richiesta; ma attenzione, seppur la Commissione Provinciale Cultura e Istruzione abbia dato la priorità al dimensionamento delle scuole di base, l'Assessore Provinciale all'Istruzione ha ritenuto utile prendere in considerazione, anche le proposte provenienti dagli istituti Superiori, e così è stato.
Insomma era ancora possibile fare qualcosa, purtroppo neppure questa volta è stato fatto nulla, neppure davanti alla certezza della prossima chiusura del corso per Geometra.
Adesso che si può fare?
Adesso però si aprono nuovi ed interessanti scenari, infatti la riorganizzazione ci consegna una situazione più forte sul piano istituzionale: vi sono 4 istituti ricadenti su tre Comuni, che faranno parte della futura Unione comunale.
Le possibilità di cambi di indirizzo e integrazioni ci sono ancora, ma si tratta di lavorare bene e con metodo.
Crediamo, anzitutto, sia utile aprire un tavolo di lavoro tra gli Enti Locali, le Istituzioni Scolastiche, le Associazioni di categoria, con il mondo del lavoro tutto, con studenti e genitori.
Si deve cominciare analizzando i dati relativi alla dispersione scolastica e alla mobilità, alle scelte che vengono effettuate, si tratta di incrociare i dati con le richieste che provengono dai settori produttivi e dal territorio, occorre far emergere e delineare il BISOGNO FORMATIVO LOCALE, poi e solo allora lavorare alle proposte.
Occorre ripensare ad una scuola agganciata ai fabbisogni di un luogo, quelli attuali ma soprattutto quelli futuri, la scuola e la formazione devono andare di pari passo con l'idea dello sviluppo che immaginiamo per il nostro territorio.
La strada l'abbiamo delineata e adesso la proposta: a nostro avviso chi ha la titolarità a costruire un percorso utile alla promozione delle nostre Scuole è il Sindaco Vanni del Comune di Sorano, lì sarà la sede dell'autonomia scolastica, e , cosa non da poco non è in scadenza...
Andremo dal Sindaco di Sorano, sicuri di trovare un interlocutore attento, proporremo l'attivazione di un tavolo di lavoro con i soggetti interessati, in tempi brevi, gennaio al massimo febbraio, per delineare proposte ponderate e soprattutto in tempo per il prossimo novembre.
Per chi vuole approfondire: i dati sono stati raccolti presso L'Osservatorio Scolastico Provinciale, da La scuola in cifre, sul sito non sono ancora inseriti gli ultimi due anni, ma facendone richiesta, vengono inviati per posta elettronica in men che non si dica!
mercoledì 7 dicembre 2011
Il riordino degli Istituti Scolastici nella nostra area
Il 5 dicembre si è compiuto il destino degli Istituti Scolastici dell'intera provincia, in Consiglio provinciale è stato deliberato il Piano provinciale di organizzazione della rete scolastica, anno scolastico 2012-2013.
Il nuovo Piano ridisegna la rete delle autonomie scolastiche provinciali (per semplificare e per capirci le Presidenze e gli uffici Amministrativi) e sulle nostre colline la situazione che ne esce è la seguente: vengono soppressi gli Istituti Comprensivi (Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado, la vecchia scuola media) di Pitigliano e Sorano (non le scuole ovviamente ma le autonomie giuridiche) e verrà istituito un unico Istituto Comprensivo che possiamo chiamare di area tra i Comuni di Pitigliano, Sorano e Castell'Azzara (già facente parte del Comprensivo di Sorano), con sede a Pitigliano; l'Istituto Superiore F.Zuccarelli di Pitigliano acquisisce il Liceo Linguistico di Sorano, scorporato dal superiore di Arcidosso e trasferisce l'autonomia a Sorano, con le seguenti Scuole: Istituto Tecnico- settore economico, indirizzo finanza e marketing a Pitigliano, Liceo Scientifico a Manciano, Istituto Tecnico chimico a Manciano e Liceo Linguistico a Sorano.
Troppo difficile? Allora semplifichiamo: le scuole di base di Pitigliano, Castell'Azzara e Sorano formeranno un unico Istituto con sede a Pitigliano, le Scuole Superiori di Manciano, Pitigliano e Sorano formeranno un unico Istituto con sede a Sorano.
Perchè tutto ciò? Perchè ormai da anni si sta procedendo a razionalizzare la rete dei servizi scolastici riunendoli tra loro, in un ottica di maggiori efficacia ed economia nella gestione.
La razionalizzazione ha interessato tutta la provincia di Grosseto, per la Commissione provinciale Cultura e Istruzione, per gli Enti Locali e gli Istituti Scolastici è stato come comporre un puzzle complicato, cercando di tenere conto delle realtà territoriali, della garanzia di un'offerta scolastica adeguata e dei posti di lavoro.
La manovra finanziaria di luglio aveva modificato i parametri delle autonomie scolastiche che, dice la legge, sopravvivono solo in presenza di 1.000 alunni, 500 alunni per i comuni montani come i nostri.
I nostri istituti arrivano a mala pena a 300 alunni ciascuno e qualcuno neppure, perciò per salvare l'autonomia scolastica c'è una sola soluzione: mettersi insieme.
Facile no?
No, credete non è stato facile, perchè in partenza per ogni Sindaco diventa difficile accettare di mollare il proprio Istituto al collega vicino, e la sede della Scuola, la prendo io o la prendi tu??? No non è facile.
Ma non vi erano alternative, ossia l'alternativa c'era, era non scegliere, lasciare tutto così, ma con conseguenze gravissime, non scegliere oggi avrebbe significato perdere per sempre l'autonomia e condannare i nostri Istituti a finire in reggenza sotto altri; nelle attuali segreterie ci sarebbe rimasto forse solo un addetto a svolgere gli ordinari adempimenti e niente più. Pensate che in questo modo si sarebbe potuto garantire all'utenza un'offerta formativa di qualità?
Alla fine per fortuna i nostri Sindaci si sono accordati e hanno ritenuto che perdere una presidenza fosse migliore che perderne tre, hanno compreso che si doveva rinunciare a ragionare in termini campanilistici e così è stato.
E adesso i retroscena.
Premessa
Tra le situazioni maggiormente "monitorate" in conferenza Zonale (l'organismo nel quale si discutono le proposte del Piano) c'era quella di Pitigliano e Sorano, infatti l'Assessore Provinciale Cinzia Tacconi "Ricorda che la legge di stabilità consente alcuni margini di flessibilità in base ai quali è possibile istituire delle autonomie, nei Comuni montani compresi tra 400 e 500 studenti, negli altri tra 900 e 1.000. Afferma che questi numeri impongono la necessità di fare delle riflessioni soprattutto su Pitigliano e Sorano, tenendo conto che l’attuale situazione di reggenza (come lo Zuccarelli,n.d.r.) porterà automaticamente a perdere il dirigente amministrativo rendendo quindi la gestione dell’Istituto molto complicata"...
Ora pare che un Sindaco prossimo alla scadenza, ritenesse utile rimandare la decisione al prossimo anno e non arrivare alla campagna elettorale dovendo giustificare la perdita delle autonomie scolastiche del suo Comune, queste le voci.
Effettivamente nei verbali delle sedute della Conferenza zonale per l'Istruzione del 21 novembre 2011 (ormai il 5 dicembre era alle porte e non si poteva più tergiversare) si legge che il nostro Assessore all'Istruzione Franca Micci interviene così:
"Micci: ricorda che in effetti già da tempo si sono susseguiti degli incontri, evidenziando come all’inizio si pensava di avere ancora un anno di tempo e come invece le norme successivamente intervenute hanno imposto di rivedere queste decisioni."
Che un anno di tempo non ci fosse era stato detto in tutte le lingue, dalla componente politica e da quella scolastica che manifestavano notevole preoccupazione per una eventuale decisione in tal senso, tanto che in quella seduta vi fu un richiamo forte al senso di responsabilità dalla Dott.ssa Annamaria Carbone, Dirigente dell'Istituto Comprensivo di Manciano e membro della Commissione Pubblica Istruzione, Cultura...della Provincia, si legge nel verbale:
"Carbone: ritiene necessario sottolineare che chi decide di non toccare gli istituti già in situazione di reggenza (come lo Zuccarelli n.d.r.) si prende la responsabilità di mettere in crisi il servizio scolastico, evidenziando come la legge di stabilità, togliendo il dirigente amministrativo agli istituti in reggenza, di fatto accorpa quell’istituto ad un altro, e sostenendo che rimanere con un Istituto in reggenza sarebbe l’ultima e la peggiore delle scelte possibili...."
Per fortuna il buon senso alla fine ha prevalso, oggi abbiamo, perlomeno per alcuni anni, la certezza del mantenimento di due importanti autonomie nei nostri Comuni, una con sede a Pitigliano e una con sede a Sorano, con l'equità che accontenta anche coloro che tengono ai propri campanili.
La prossima puntata sarà dedicata all'Istituto Superiore, a quello che è stato fatto, quello che si poteva fare e anche a ciò che è ancora possibile fare.
E per finire una proposta: gli Istituti Comprensivi E, De Amicis di Castell'Azzara, M. Vanni di Sorano e l'Umberto I di Pitigliano dovranno trovare una nuova denominazione, che ne dite se il nuovo Istituto fosse intitolato al mitico Maestro d'Italia Alberto Manzi?
n.d.r. I testi virgolettati sono tratti dal verbale n. 4/2011 della Conferenza Zonale per l'Istruzione "Colline d'Albegna" del 21.11.2011
Il nuovo Piano ridisegna la rete delle autonomie scolastiche provinciali (per semplificare e per capirci le Presidenze e gli uffici Amministrativi) e sulle nostre colline la situazione che ne esce è la seguente: vengono soppressi gli Istituti Comprensivi (Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado, la vecchia scuola media) di Pitigliano e Sorano (non le scuole ovviamente ma le autonomie giuridiche) e verrà istituito un unico Istituto Comprensivo che possiamo chiamare di area tra i Comuni di Pitigliano, Sorano e Castell'Azzara (già facente parte del Comprensivo di Sorano), con sede a Pitigliano; l'Istituto Superiore F.Zuccarelli di Pitigliano acquisisce il Liceo Linguistico di Sorano, scorporato dal superiore di Arcidosso e trasferisce l'autonomia a Sorano, con le seguenti Scuole: Istituto Tecnico- settore economico, indirizzo finanza e marketing a Pitigliano, Liceo Scientifico a Manciano, Istituto Tecnico chimico a Manciano e Liceo Linguistico a Sorano.
Troppo difficile? Allora semplifichiamo: le scuole di base di Pitigliano, Castell'Azzara e Sorano formeranno un unico Istituto con sede a Pitigliano, le Scuole Superiori di Manciano, Pitigliano e Sorano formeranno un unico Istituto con sede a Sorano.
Perchè tutto ciò? Perchè ormai da anni si sta procedendo a razionalizzare la rete dei servizi scolastici riunendoli tra loro, in un ottica di maggiori efficacia ed economia nella gestione.
La razionalizzazione ha interessato tutta la provincia di Grosseto, per la Commissione provinciale Cultura e Istruzione, per gli Enti Locali e gli Istituti Scolastici è stato come comporre un puzzle complicato, cercando di tenere conto delle realtà territoriali, della garanzia di un'offerta scolastica adeguata e dei posti di lavoro.
La manovra finanziaria di luglio aveva modificato i parametri delle autonomie scolastiche che, dice la legge, sopravvivono solo in presenza di 1.000 alunni, 500 alunni per i comuni montani come i nostri.
I nostri istituti arrivano a mala pena a 300 alunni ciascuno e qualcuno neppure, perciò per salvare l'autonomia scolastica c'è una sola soluzione: mettersi insieme.
Facile no?
No, credete non è stato facile, perchè in partenza per ogni Sindaco diventa difficile accettare di mollare il proprio Istituto al collega vicino, e la sede della Scuola, la prendo io o la prendi tu??? No non è facile.
Ma non vi erano alternative, ossia l'alternativa c'era, era non scegliere, lasciare tutto così, ma con conseguenze gravissime, non scegliere oggi avrebbe significato perdere per sempre l'autonomia e condannare i nostri Istituti a finire in reggenza sotto altri; nelle attuali segreterie ci sarebbe rimasto forse solo un addetto a svolgere gli ordinari adempimenti e niente più. Pensate che in questo modo si sarebbe potuto garantire all'utenza un'offerta formativa di qualità?
Alla fine per fortuna i nostri Sindaci si sono accordati e hanno ritenuto che perdere una presidenza fosse migliore che perderne tre, hanno compreso che si doveva rinunciare a ragionare in termini campanilistici e così è stato.
E adesso i retroscena.
Premessa
Tra le situazioni maggiormente "monitorate" in conferenza Zonale (l'organismo nel quale si discutono le proposte del Piano) c'era quella di Pitigliano e Sorano, infatti l'Assessore Provinciale Cinzia Tacconi "Ricorda che la legge di stabilità consente alcuni margini di flessibilità in base ai quali è possibile istituire delle autonomie, nei Comuni montani compresi tra 400 e 500 studenti, negli altri tra 900 e 1.000. Afferma che questi numeri impongono la necessità di fare delle riflessioni soprattutto su Pitigliano e Sorano, tenendo conto che l’attuale situazione di reggenza (come lo Zuccarelli,n.d.r.) porterà automaticamente a perdere il dirigente amministrativo rendendo quindi la gestione dell’Istituto molto complicata"...
Ora pare che un Sindaco prossimo alla scadenza, ritenesse utile rimandare la decisione al prossimo anno e non arrivare alla campagna elettorale dovendo giustificare la perdita delle autonomie scolastiche del suo Comune, queste le voci.
Effettivamente nei verbali delle sedute della Conferenza zonale per l'Istruzione del 21 novembre 2011 (ormai il 5 dicembre era alle porte e non si poteva più tergiversare) si legge che il nostro Assessore all'Istruzione Franca Micci interviene così:
"Micci: ricorda che in effetti già da tempo si sono susseguiti degli incontri, evidenziando come all’inizio si pensava di avere ancora un anno di tempo e come invece le norme successivamente intervenute hanno imposto di rivedere queste decisioni."
Che un anno di tempo non ci fosse era stato detto in tutte le lingue, dalla componente politica e da quella scolastica che manifestavano notevole preoccupazione per una eventuale decisione in tal senso, tanto che in quella seduta vi fu un richiamo forte al senso di responsabilità dalla Dott.ssa Annamaria Carbone, Dirigente dell'Istituto Comprensivo di Manciano e membro della Commissione Pubblica Istruzione, Cultura...della Provincia, si legge nel verbale:
"Carbone: ritiene necessario sottolineare che chi decide di non toccare gli istituti già in situazione di reggenza (come lo Zuccarelli n.d.r.) si prende la responsabilità di mettere in crisi il servizio scolastico, evidenziando come la legge di stabilità, togliendo il dirigente amministrativo agli istituti in reggenza, di fatto accorpa quell’istituto ad un altro, e sostenendo che rimanere con un Istituto in reggenza sarebbe l’ultima e la peggiore delle scelte possibili...."
Per fortuna il buon senso alla fine ha prevalso, oggi abbiamo, perlomeno per alcuni anni, la certezza del mantenimento di due importanti autonomie nei nostri Comuni, una con sede a Pitigliano e una con sede a Sorano, con l'equità che accontenta anche coloro che tengono ai propri campanili.
La prossima puntata sarà dedicata all'Istituto Superiore, a quello che è stato fatto, quello che si poteva fare e anche a ciò che è ancora possibile fare.
E per finire una proposta: gli Istituti Comprensivi E, De Amicis di Castell'Azzara, M. Vanni di Sorano e l'Umberto I di Pitigliano dovranno trovare una nuova denominazione, che ne dite se il nuovo Istituto fosse intitolato al mitico Maestro d'Italia Alberto Manzi?
lunedì 5 dicembre 2011
Sono solo topi, ma il disastro è assicurato!
Ieri sera su Facebook abbiamo dato in anteprima la notizia dell'invasione dei topi agli antichi granai, abbiamo anche ironizzato sull'accaduto giocando sul binomio topi e granai.
Facile ironia che non nasconde l'ennesima figuraccia che incassa ancora il nostro paese: tra pochi giorni si sarebbe dovuto inaugurare una mostra di arte contemporanea, che come altre meritevoli iniziative culturali avrebbe dato lustro a Pitigliano, invece saliamo agli onori della cronaca per l'invasione dei topi e per l'incapacità di gestire un evento alla fine ordinario.
Ma non è finita qui, da come leggiamo dal Tirreno di stamani, la vicenda assume risvolti assai più gravi ed inquietanti, in quanto è stata messo a rischio la salute e la sicurezza di un'impiegata sul posto di lavoro.
Per ultimo un pensiero all'autrice dell'opera che pare abbia "causato" l'invasione dei topi, il grande quadro, ispirato alla Pietà di Michelangelo e realizzato con i chicchi di riso, che l'autrice ha donato al Comune e che finita in pasto ai topi.
Riportiamo l'articolo integralmente, non possiamo che esprimere il nostro sconforto davanti a tanta superficialità ed augurare all'impiegata dell'ufficio turistico una veloce guarigione.
"Ratti nell’ufficio turistico Parte la disinfestazione Impiegata finisce all’ospedale Locali riaperti sabato ma stamani ci sarà un nuovo sopralluogo A rischio il vernissage di ArtExpò previsto per il 10 dicembre
A favorire l’insolita invasione sarebbe stato un quadro realizzato con il riso e donato al Comune dall’artista
FRANCESCA FERRI
PITIGLIANO. I ratti invadono gli ex granai della Fortezza Orsini, la dipendente dell’ufficio turistico finisce in ospedale e la mostra di fine anno rischia di slittare. Sono gli effetti collaterali dell’arte contemporanea a Pitigliano, dove gli ex granai, oggi riconvertiti in spazio espositivo, sembrano essere tornati all’antico uso. Quello di custodire cibarie. In questo caso, però, si tratta di cibo per topi.
Questa la cronaca. Martedì scorso nell’ufficio turistico, che occupa una parte degli ex granai, c’è un un tanfo insopportabile ed escrementi di ratto ovunque, sui ripiani, sul pavimento. Le tracce sono disgustose e inequivocabili: l’ufficio è stato invaso dai tarponi nelle ore di chiusura. Parte la segnalazione al Comune che, l’indomani, fa avviare la derattizzazione. L’intervento cade proprio nei giorni in cui era prevista la chiusura per permettere all’addetta di partecipare alla Borsa turismo di Firenze.
Il sabato, al rientro della signora, il locale riapre; non giunge infatti nessuna comunicazione che impone di tenere abbassata la saracinesca. L’addetta riprende il suo posto ma, alla fine della giornata, qualcosa non va. Avverte un gonfiore alla bocca e senso di svenimento e viene soccorsa e portata all’ospedale. Che siano le conseguenze dell’esposizione agli escrementi dei ratti? O forse è un’intossicazione dalle sostanze usate per la disinfestazione? I sanitari contattano subito l’operatore che ha eseguito l’opera per conoscere le sostanze impiegate. Sono la colla Top Gum, usata per le trappole, e il Nocurat, una sostanza paraffinata. Quindi chiedono consulenza del centro antiveleni di Milano che però tranquillizza: questi prodotti - spiegano i medici lombardi - non sono particolarmente nocivi dunque il consiglio è di trattare la paziente come se avesse avuto una reazione allergica. Alla signora viene fatta una flebo.
Il sospetto, a quel punto, torna sui “tarponi”. Il medico contatta il Comune e il responsabile della derattizzazione per il controllo ambientale della struttura prima della riapertura. La notizia, nel frattempo, ha fatto il giro del paese ma ancora non c’è lieto fine. La signora, che sabato era rientrata a casa nonostante il parere contrario dei medici, è tornata ieri all’ospedale per un controllo e stavolta è stata trattenuta sotto osservazione per 24 ore.
Ma da dove sono usciti questi ratti? Le cause sono ancora tutte da verificare ma le tracce lasciate dagli affamati roditori danno qualche indizio. Oltre agli escrementi e alla pipì, inequivocabili impronte di zanne di ratto vengono rinvenute su un quadro che si trova nell’area espositiva e che è stato realizzato con il riso. L’opera, di soggetto sacro e di enormi dimensioni, donata al Comune dall’artista, deve essere stata “annusata” dai ratti che, a quanto pare, hanno apprezzato l’inatteso banchetto.
Un banchetto che è rimasto indigesto alla malcapitata dell’ufficio turistico. Ma non solo a lei. Anche l’associazione Arcadia non l’ha digerito. Oggi, infatti, avrebbe dovuto iniziare ad allestire la mostra ArtExpò011, la cui inaugurazione è prevista per il 10 dicembre. «Domani (oggi per chi legge, ndr) faremo un sopralluogo per vedere se i locali possono essere aperti o no - spiega il custode di Arcadia, Mauro Scalampa - e nel caso non fosse possibile dovremo attendere i 15 giorni canonici che devono trascorrere dopo le disinfestazioni. Così si slitterebbe al 14 dicembre creando disagio».
Disagio che si accumula a un ricovero in ospedale, che si somma a un’opera d’arte rovinata. Ma il sindaco minimizza. «Per me non c’è nessun inconveniente - spiega Dino Seccarecci - è stata una semplice operazione di derattizzazione come ne facciamo tante. Abbiamo una convenzione col Consorzio Bonifica per fare le derattizzazioni: che notizia è che in paese ci sono i ratti?».
Ratti sì, ma che si cibano di arte contemporanea. Questa sì che è una notizia."
FRANCESCA FERRI
PITIGLIANO. I ratti invadono gli ex granai della Fortezza Orsini, la dipendente dell’ufficio turistico finisce in ospedale e la mostra di fine anno rischia di slittare. Sono gli effetti collaterali dell’arte contemporanea a Pitigliano, dove gli ex granai, oggi riconvertiti in spazio espositivo, sembrano essere tornati all’antico uso. Quello di custodire cibarie. In questo caso, però, si tratta di cibo per topi.
Questa la cronaca. Martedì scorso nell’ufficio turistico, che occupa una parte degli ex granai, c’è un un tanfo insopportabile ed escrementi di ratto ovunque, sui ripiani, sul pavimento. Le tracce sono disgustose e inequivocabili: l’ufficio è stato invaso dai tarponi nelle ore di chiusura. Parte la segnalazione al Comune che, l’indomani, fa avviare la derattizzazione. L’intervento cade proprio nei giorni in cui era prevista la chiusura per permettere all’addetta di partecipare alla Borsa turismo di Firenze.
Il sabato, al rientro della signora, il locale riapre; non giunge infatti nessuna comunicazione che impone di tenere abbassata la saracinesca. L’addetta riprende il suo posto ma, alla fine della giornata, qualcosa non va. Avverte un gonfiore alla bocca e senso di svenimento e viene soccorsa e portata all’ospedale. Che siano le conseguenze dell’esposizione agli escrementi dei ratti? O forse è un’intossicazione dalle sostanze usate per la disinfestazione? I sanitari contattano subito l’operatore che ha eseguito l’opera per conoscere le sostanze impiegate. Sono la colla Top Gum, usata per le trappole, e il Nocurat, una sostanza paraffinata. Quindi chiedono consulenza del centro antiveleni di Milano che però tranquillizza: questi prodotti - spiegano i medici lombardi - non sono particolarmente nocivi dunque il consiglio è di trattare la paziente come se avesse avuto una reazione allergica. Alla signora viene fatta una flebo.
Il sospetto, a quel punto, torna sui “tarponi”. Il medico contatta il Comune e il responsabile della derattizzazione per il controllo ambientale della struttura prima della riapertura. La notizia, nel frattempo, ha fatto il giro del paese ma ancora non c’è lieto fine. La signora, che sabato era rientrata a casa nonostante il parere contrario dei medici, è tornata ieri all’ospedale per un controllo e stavolta è stata trattenuta sotto osservazione per 24 ore.
Ma da dove sono usciti questi ratti? Le cause sono ancora tutte da verificare ma le tracce lasciate dagli affamati roditori danno qualche indizio. Oltre agli escrementi e alla pipì, inequivocabili impronte di zanne di ratto vengono rinvenute su un quadro che si trova nell’area espositiva e che è stato realizzato con il riso. L’opera, di soggetto sacro e di enormi dimensioni, donata al Comune dall’artista, deve essere stata “annusata” dai ratti che, a quanto pare, hanno apprezzato l’inatteso banchetto.
Un banchetto che è rimasto indigesto alla malcapitata dell’ufficio turistico. Ma non solo a lei. Anche l’associazione Arcadia non l’ha digerito. Oggi, infatti, avrebbe dovuto iniziare ad allestire la mostra ArtExpò011, la cui inaugurazione è prevista per il 10 dicembre. «Domani (oggi per chi legge, ndr) faremo un sopralluogo per vedere se i locali possono essere aperti o no - spiega il custode di Arcadia, Mauro Scalampa - e nel caso non fosse possibile dovremo attendere i 15 giorni canonici che devono trascorrere dopo le disinfestazioni. Così si slitterebbe al 14 dicembre creando disagio».
Disagio che si accumula a un ricovero in ospedale, che si somma a un’opera d’arte rovinata. Ma il sindaco minimizza. «Per me non c’è nessun inconveniente - spiega Dino Seccarecci - è stata una semplice operazione di derattizzazione come ne facciamo tante. Abbiamo una convenzione col Consorzio Bonifica per fare le derattizzazioni: che notizia è che in paese ci sono i ratti?».
Ratti sì, ma che si cibano di arte contemporanea. Questa sì che è una notizia."
martedì 29 novembre 2011
Via Cava di Poggio Cani: la segnalazione di Legambiente
Quella che segue è l'ennesima segnalazione fatta al Sindaco sul vergognoso stato in cui versa la Via Cava di Poggio Cani; a fare scalpore sono i rifiuti, anche PERICOLOSI che sostano indisturbati all'interno delle grotte che si aprono sulla Via. Alla lettera sono allegate le foto, molto eloquenti, ma anche questa volta il Sindaco, chiamato ad intervenire, non ha neppure risposto allo scrivente.
Pensiamo che la pericolosità dei rifiuti contenuti nella Via Cava dovrebbe indurre il Sindaco a procedere con celerità per ragioni di pubblica sicurezza: dovrebbe...
Pensiamo anche che le tante segnalazioni, compresa la nostra di alcuni mesi fa, avrebbero dovuto portare almeno ad un sopralluogo dei vigili urbani, al mettere la zona in sicurezza per evitare l'ingresso a chiunque, verificare la proprietà delle grotte, fare delle denunce, procedere alla bonifica.
Dallo stato delle cose comprendiamo che nulla è stato fatto: che bisogna fare per mettere in sicurezza l'area, rivolgersi alle Forze dell'Ordine?
Ecco la lettera con le foto, è datata 17 novembre 2011.
Gentile Sindaco,
sono Nunzio D'Apolito dello staff di Angelo Gentili, Legambiente.
Ieri sono stato a Pitigliano per un sopralluogo nelle Vie Cave di Poggio Cani. Come può osservare dalle foto le vie Cave di Poggio Cani sono piene di rifiuti, alcuni dei quali molto pericolosi come l'amianto.
Il motivo del mio sopralluogo è legato al fatto che il giorno 22 e 29 novembre p.v. vi porterò in escursione gli studenti della V° Elementare di Pitigliano, per un progetto legato alla costruzione di una Biomappa.
Sperando in un vostro prossimo intervento e di aver fatto un gesto utile, invio cordiali saluti.
Nunzio D’Apolito
Centro Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile "Il Girasole"
Circolo Festambiente, Loc. Enaoli 58100 - Rispescia (GR)
Tel. +390564 48771 - Fax. +390564 487740
www.festambiente.it
www.legambienteilgirasole.it
www.legambientescuolaformazione.it
www.legambiente.it
Centro Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile "Il Girasole"
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...ovviamente gli studenti non hanno transitato per quella Via Cava, ma è stato scelto un altro percorso.
martedì 15 novembre 2011
Nel territorio le chiavi dello sviluppo
Il territorio è una risorsa e il motore dello sviluppo locale: è il pensiero di Anna Ghetti e Costanza Giunti che ci raccontano, in questa intervista, dove sono le leve per lo sviluppo del nostro territorio.
Territorio inteso come entità sovracomunale e definita dalle caratteristiche orogenetiche, ambientali e biologiche, economiche e storiche che lo rappresentano.
Quello che emerge è una visione congruente e organica, fatta di tasselli che formano un sistema, sistema che risponde alle necessità di sviluppo e conservazione dell'ambiente storico e naturale, che investe nella formazione e nelle energie rinnovabili, e che trova nell'Ospedale di Medicina Integrata di Pitigliano il suo punto focale.
Buona visione a tutti
Territorio inteso come entità sovracomunale e definita dalle caratteristiche orogenetiche, ambientali e biologiche, economiche e storiche che lo rappresentano.
Quello che emerge è una visione congruente e organica, fatta di tasselli che formano un sistema, sistema che risponde alle necessità di sviluppo e conservazione dell'ambiente storico e naturale, che investe nella formazione e nelle energie rinnovabili, e che trova nell'Ospedale di Medicina Integrata di Pitigliano il suo punto focale.
Buona visione a tutti
lunedì 7 novembre 2011
MANIFESTO PER LA MEDICINA INTEGRATA Firenze 3 dicembre 2011 Salone de' Dugento, Palazzo Vecchio
La medicina integrata (o integrativa) è un sistema emergente di cura in medicina sempre più studiato e concretizzato nell’apertura di servizi di medicine complementari e discipline per il benessere e la salute nei più prestigiosi ospedali del mondo occidentale.
Oggi che la medicina integrata ha preso forma anche nel nostro paese ispirando scelte conseguenti in alcuni servizi pubblici e in alcuni ambiti del mondo accademico, riteniamo necessario avviare una riflessione sulle problematiche emergenti correlate con l’integrazione delle discipline facenti parte del comparto CAM (Complementary and Alternative Medicine) che possa essere d’aiuto a tutti coloro che si occupano di salute (medici, veterinari, odontoiatri, farmacisti, terapisti, infermieri, personale sanitario degli ospedali, manager del servizio sanitario pubblico e privato, Istituzioni, etc.).
A tale scopo è stato redatto dai Relatori del Convegno, Simonetta Bernardini, Francesco Macrì, Andrea Dei, Ivan Cavicchi, Guido Giarelli, Alfredo Zuppiroli, un documento sullo stato dell’arte della medicina integrata. A corollario del documento i concetti portanti in esso raccolti saranno presentati in un “Manifesto per la Medicina Integrata”.
Il manifesto, volutamente senza Logo alcuno, sarà offerto alla sottoscrizione di tutte le Istituzioni, Società e Associazioni che in esso si riconosceranno. Madrina della Manifestazione è la Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata che da 12 anni si adopera per la diffusione della medicina integrata in Italia.
sabato 5 novembre 2011
L'Ospedale di Pitigliano e la sanità locale: Intervista all'Assessore al Diritto alla Salute Stefano Renzi
Che la sopravvivenza dei piccoli ospedali sia continuamente appesa ad un filo lo si apprende anche scorrendo le pagine dei quotidiani locali.
Anche quando agli annunci di prossima chiusura fanno seguito autorevoli smentite e dichiarazioni rassicuranti, queste non sono evidentemente convincenti, se stavolta i Sindaci dei nostri Comuni, hanno dovuto fare la "voce grossa" e dichiarare che nella malaugurata ipotesi di chiusura del nostro Ospedale, non esiterebbero a organizzare una intransigente opposizione con il coinvolgimento delle popolazioni locali.(Il Tirreno 23.10.2011)
Ben detto, se dovesse accadere ci saremo anche noi.
Nel frattempo, ritenendo che i cittadini abbiano il sacrosanto diritto ad essere informati su quanto stia accadendo, abbiamo realizzato un'intervista all'Assessore al Diritto alla Salute del Comune di Pitigliano, Stefano Renzi e stampato una edizione "Speciale Ospedale" del nostro giornalino Parole Libere, che sarà in distribuzione a partire da oggi nei locali pubblici dei Comuni di Pitigliano, Manciano e Sorano.
Ringraziamo l'Assessore Renzi per la sua disponibilità e buona visione, su OGM Inchieste.
"...l'ospedale di Pitigliano, ad oggi è in una situazione abbastanza tranquilla..."
"...l'Assessore Regionale ha rassicurato la gente...ma in sanità siamo sempre in trincea..."
"...l'ospedale di medicina integrata funzione bene... potrà la Regione non rifinanziarlo?..."
"...l'Amministrazione Comunale ha lavorato sull'ammodernamento e
della struttura sanitaria e per il potenziamento dei servizi..."
sabato 29 ottobre 2011
IL TIRRENO 26.10.2011
Capitale termale, il sogno infranto Ogm pubblica su internet le foto della struttura abbandonata di Tosteto
Finita nel 2005 doveva offrire 70 posti di lavoro. La rabbia su facebook: «Tutti ci speravano, hanno illuso la gente»
FRANCESCA FERRI
PITIGLIANO. Affiorano come bolle d’acqua termale ma sono ben più scottanti della tiepida temperatura che calma le membra. Sono le foto dell’opera della svolta, il centro termale di Pitigliano Terme e Benessere, nel pianoro di Tosteto, che prometteva sviluppo e occupazione.
Una struttura ricettivo-termale costruita tra il 2001 e il 2005 e mai aperta, abbandonata ormai da anni. Le foto sono apparse ieri su “Parole libere...”, il blog ufficiale del Gruppo d’opinione in movimento (Ogm) di Pitigliano (parolelibereogm-blogger.blogspot.com) e sul profilo facebook del gruppo stesso (“Gruppo movimentato”) e fa riferimento a Cittadinanzattiva.
Testo e foto, scrive l’anonima blogger, sono stati inviati da un’altrettanto anonima lettrice che si è “ricordata” della struttura dopo aver visto una puntata di “Presa diretta” su Rai3 sulle grandi opere costruite e mai aperte.
Il pensiero dell’anonima lettrice è andato, dunque, alle terme di Pitigliano, costruite nel 2001 dalla società Pitigliano Terme e Benessere di Sergio Gambassi e costate 36 miliardi di lire. Un’opera che prometteva di trasformare Pitigliano in una stazione termale non seconda a Saturnia, con un’acqua simile a quella di Chianciano, decine di servizi, sale di fisioterapia, dermatologia, palestre, saune, piscine, 48 camere per 150 clienti giornalieri, e che prometteva di dare lavoro a 70 persone, annunciata in pompa magna anche dalle istituzioni che vi hanno riposto speranze di sviluppo per il territorio.
Speranze, ad oggi, cadute nel vuoto che hanno lasciato l’amaro in bocca agli abitanti di Pitigliano. Il cui malcontento si legge chiaramente nel testo ospitato sul blog e nei commenti che su facebook accompagnano la pubblicazione di una quarantina di fotografie, scattate all’interno della struttura che mostrano mura imbrattate, materiale edile abbandonato, bagni con le vasche montate, piscine a secco.
«Ho visto tutto dal vivo quattro anni fa - commenta Patrizia Lapenna - sono rimasta sbalordita. Chissà perché è andato a finire così, tutti ci speravano e nessuno parla». «Io credo che qui potrebbe intervenire la magistratura - dice Emanuela Torresini - per lo sperpero di soldi, forse anche di fondi pubblici. Hanno illuso molte persone di poter ottenere un lavoro. È sconvolgente». «Che tristezza», «Una vergogna», sono altri commenti.
Il titolare della Terme e Benessere, Sergio Gambassi, non commenta. «In coscienza al telefono non mi va di parlarne», spiega. Ma chiarisce che l’investimento è stato solamente privato. Eppure nel luglio 2005 il consigliere comunale Maurizio Nucci, di Fiamma tricolore, aveva parlato di «cospicui finanziamenti pubblici percepiti dalla società a fondo perduto ai sensi della legge 488/92, bando 2000 del settore turistico alberghiero)» dalla Pitigliano Terme e Benessere a seguito dell’impegno ad assumere circa 70 lavoratori dipendenti».
Nel 2003 un’ombra oscura per un po’ il progetto: una concessione edilizia sarebbe stata accordata senza l’approvazione del consiglio comunale. Poi un problema fisico, un danno che pare irreversibile per la perforazione di una vena termale. Quindi altre complicazioni economiche, di quelle tipiche di ogni impresa.
Ma tutto il territorio, ambienti vicini all’amministrazione compresi, spera ancora che l’opera della svolta si possa finalmente terminare. Intanto a tenere viva la vicenda ci pensa un blog.
FRANCESCA FERRI
PITIGLIANO. Affiorano come bolle d’acqua termale ma sono ben più scottanti della tiepida temperatura che calma le membra. Sono le foto dell’opera della svolta, il centro termale di Pitigliano Terme e Benessere, nel pianoro di Tosteto, che prometteva sviluppo e occupazione.
Una struttura ricettivo-termale costruita tra il 2001 e il 2005 e mai aperta, abbandonata ormai da anni. Le foto sono apparse ieri su “Parole libere...”, il blog ufficiale del Gruppo d’opinione in movimento (Ogm) di Pitigliano (parolelibereogm-blogger.blogspot.com) e sul profilo facebook del gruppo stesso (“Gruppo movimentato”) e fa riferimento a Cittadinanzattiva.
Testo e foto, scrive l’anonima blogger, sono stati inviati da un’altrettanto anonima lettrice che si è “ricordata” della struttura dopo aver visto una puntata di “Presa diretta” su Rai3 sulle grandi opere costruite e mai aperte.
Il pensiero dell’anonima lettrice è andato, dunque, alle terme di Pitigliano, costruite nel 2001 dalla società Pitigliano Terme e Benessere di Sergio Gambassi e costate 36 miliardi di lire. Un’opera che prometteva di trasformare Pitigliano in una stazione termale non seconda a Saturnia, con un’acqua simile a quella di Chianciano, decine di servizi, sale di fisioterapia, dermatologia, palestre, saune, piscine, 48 camere per 150 clienti giornalieri, e che prometteva di dare lavoro a 70 persone, annunciata in pompa magna anche dalle istituzioni che vi hanno riposto speranze di sviluppo per il territorio.
Speranze, ad oggi, cadute nel vuoto che hanno lasciato l’amaro in bocca agli abitanti di Pitigliano. Il cui malcontento si legge chiaramente nel testo ospitato sul blog e nei commenti che su facebook accompagnano la pubblicazione di una quarantina di fotografie, scattate all’interno della struttura che mostrano mura imbrattate, materiale edile abbandonato, bagni con le vasche montate, piscine a secco.
«Ho visto tutto dal vivo quattro anni fa - commenta Patrizia Lapenna - sono rimasta sbalordita. Chissà perché è andato a finire così, tutti ci speravano e nessuno parla». «Io credo che qui potrebbe intervenire la magistratura - dice Emanuela Torresini - per lo sperpero di soldi, forse anche di fondi pubblici. Hanno illuso molte persone di poter ottenere un lavoro. È sconvolgente». «Che tristezza», «Una vergogna», sono altri commenti.
Il titolare della Terme e Benessere, Sergio Gambassi, non commenta. «In coscienza al telefono non mi va di parlarne», spiega. Ma chiarisce che l’investimento è stato solamente privato. Eppure nel luglio 2005 il consigliere comunale Maurizio Nucci, di Fiamma tricolore, aveva parlato di «cospicui finanziamenti pubblici percepiti dalla società a fondo perduto ai sensi della legge 488/92, bando 2000 del settore turistico alberghiero)» dalla Pitigliano Terme e Benessere a seguito dell’impegno ad assumere circa 70 lavoratori dipendenti».
Nel 2003 un’ombra oscura per un po’ il progetto: una concessione edilizia sarebbe stata accordata senza l’approvazione del consiglio comunale. Poi un problema fisico, un danno che pare irreversibile per la perforazione di una vena termale. Quindi altre complicazioni economiche, di quelle tipiche di ogni impresa.
Ma tutto il territorio, ambienti vicini all’amministrazione compresi, spera ancora che l’opera della svolta si possa finalmente terminare. Intanto a tenere viva la vicenda ci pensa un blog.
lunedì 24 ottobre 2011
Benvenuti al sud...
Ricordate la trasmissione “Presadiretta” di qualche settimana fa’? Ma sì, quella che va in onda la domenica in prima serata su Rai 3.
Bene, vi spiego.
Durante la trasmissione sono andati in onda una serie di filmati e interviste riguardanti finanziamenti (persino quelli a fondo perduto della Comunità Europea) stanziati in Sardegna e destinati al potenziamento, ed in alcuni casi, all’industrializzazione sull’isola, insomma: poli megagalattici che avrebbero offerto grandi prospettive.
Più guardavo la trasmissione e più mi dicevo che non era davvero possibile associare quelle “spudorate” somme di denaro destinate al …nulla.
Sì, nulla! Perché le costruzioni e gli impianti c’erano − belli alti e ricchi di cemento− e occhieggiavano in tutta l’isola, sulla costa e nell’entroterra; ma in attesa della loro vera destinazione, che con parole povere, potremmo tradurre in posti di lavoro per la popolazione.
Al termine della trasmissione quella sera, non ci crederete, ma non riuscivo ad addormentarmi e una certa inquietudine si faceva strada dentro di me: ‹‹Ma come è possibile che tutti quei soldi possano essere stati investiti e non controllati ››; e poi non vi nascondo che in questo delirio ho avuto anche una “botta” un po’ razzista ‹‹ … siamo alle solite… soldi investiti nel sud… hanno tutte le fortune, però non c’è la voglia di lavorare, di migliorarsi… la solita mentalità ristretta che sta a guardare lo scempio senza alzare un dito ››; ed infine ‹‹Magari ci fosse un investimento ad alto livello qui da noi‼ ››.
Senza accorgermene stavo varcando la soglia “dell’antidoto”, sì avete capito bene “antidoto” e non sonnifero, perché spesso ci capita nella vita di assumerlo senza nemmeno saperlo: finte certezze e pensieri costanti che... solo agli altri succedono simili cose; le finte certezze ci fanno stare bene e ci illudono che tutto sia a posto.
Cercavi di rassicurarmi ‹‹Per fortuna che vivo a Pitigliano, e vabbé non ci sarà più il cinema però ci sono tante altre cose: l’ufficio postale, l’asl, l’ospedale, le scuole (ora costruiscono pure l’asilo nido −gli alberi ringraziano, SIGH! −), e poi … e poi i bambini possono uscire da soli sin dalle elementari, e non ci sono scippi e furti nelle case –quando succedono ‘ste cose sono quei balordi che vengono da fuori −… se solo noi avessimo la fortuna che qualcuno, un ente, una fondazione o altro investisse qui da noi, nel nostro territorio...
Eh sì, altro che fanalino di coda della provincia di Grosseto e della regione Toscana… basta pensare a come si presenta Pitigliano da dietro la curva della Madonna delle Grazie, un paese S O S P S E SO tra cielo e terra…››.
L’ultimo pensiero risuonava tranquillo nelle mie orecchie e mi sono addormentata, e poi piano piano, l’antidoto ha fatto effetto.
Ho deciso che la mia firma sarà questa: “Una parte di ogni vita, persino di quelle che non meritano attenzione, trascorre nella ricerca delle ragioni dell’esistenza, dei punti di partenza, delle origini”. Marguerite Yourcenar “Memorie di Adriano”.
"Miraggio" |
"Voliera" |
"Solitudine di una carriola, tra piume e escrementi" |
"Posa in rovere" |
"Nastri a go-go" |
"Ragnatele in HD" |
"Rosa di marmo" |
"Serra" |
"Ballini in attesa" |
"Take away 1" |
"Take away 2" |
"Senza parole..." |
"Alle piscine..." |
"...le piscine" |
Questo testo, assieme al "book fotografico" ci è stato inviato da un anonima, indignata lettrice, la ringraziamo.
Le Terme di Pitigliano sono virtualmente funzionanti, infatti basta dare un'occhiata ai siti che le recensiscono, compreso il sito ufficiale.
Che facciamo prenotiamo un trattamento estetico?
Per visionare l'intera raccolta fotografica seguiteci su FB.
mercoledì 19 ottobre 2011
Le occasioni perdute - seconda parte
Molte idee e proposte sono state presentate al Comune, vi indicherà qui di seguito quelle che io conosco e che non essendo state portate avanti, sono diventate delle occasioni perse per lo sviluppo della Città di Pitigliano e dintorni, per i giovani ed i cittadini tutti.
Festival della Letteratura
Nel giugno 2006, ero arrivata da poco, ho visto le locandine di questo Festival, ho partecipato con mio marito, eravamo preoccupati solo di non poter partecipare a tutto, perchè alcune conferenze e i dibattiti si accavallavano; era una cosa meravigliosa pensare che in una piccola città ci fosse tutto questo fermento intellettuale; ci fece capire che avevamo fatto una scelta giusta
L'intento dello scrittore scozzese che abitava a Pitigliano, non ricordo il nome, era quello di fare in modo che gli abitanti dei tanti Paesi che formano la Unione Europea si conoscessero, attraverso la letteratura, la musica, il cibo e soprattutto il vino o, per gli Scozzesi il Whisky.
Ricordo ancora la serata inaugurale nella piazzetta del Castello con il suono della cornamusa: fu una scena molto suggestiva, e nei molti incontri e nei dibattiti ai quali partecipammo, rimanemmo stupiti dalla padronanza della lingua italiana degli scrittori scozzesi.
Pregustavo già la seconda edizione e la nuova Nazione che avrebbe partecipato, ma fui subito freddata: “Non si ripeterà piu' una manifestazione simile”.
Progetto Pitigliano - Venezia
Il 12 settembre 2006 venne presentato al Comune di Pitigliano congiuntamente al Comune di Venezia, il Progetto "da Pitigliano a Venezia" con sottotitolo “Proposta di un progetto comune per le celebrazioni in onore di Niccolò III° Orsini”.
Nell’intento dei promotori vi era il desiderio di creare una sorta di gemellaggio tra le due città, legate entrambe alla figura di Niccolo III Orsini.
Il progetto viene portato avanti tanto che al 19 marzo 2007, in occasione della festività di San Giuseppe, arrivò in visita alla Contea di Pitigliano un ambasciatore della Serenissima Repubblica di Venezia per rendere omaggio al conte ed incontrare anche il Papa Alessandro VI.
In quell’occasione fu messa molta cura nella realizzazione del Corteo Storico.
A fine agosto primi di settembre 2007, in occasione della Regata Storica (2 settembre) ci venne offerta una Sala per promuovere Pitigliano a Venezia e nel mondo.
La sala si trova al piano terra di uno storico palazzo ed è sede della Scuola Grande San Teodoro http://www.scuolagrandesanteodoro.it/, in Campo San Salvador, tra Rialto e San Marco, vicinissimo alle Mercerie, la strada più famosa di Venezia.
A Venezia nello stesso periodo si svolgevano altri grandi eventi:
dal 30 agosto al 9 settembre 2007 c’era la 63° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e il 2 settembre 2007 il Premio Campiello.
Manifestazioni come queste portano a Venezia migliaia di persone da tutto il mondo, nella sala che ci avevano assegnato entravano moltissime persone incuriosite ed attirate dalla gigantografia di Pitigliano, abbiamo parlato con molti di loro, spiegando la nostra scelta di lasciare Venezia per andare a vivere a Pitigliano e le bellezze di Pitigliano, abbiamo dato informazioni e cercato di creare quei contatti che poi potevano portare le persone a Pitigliano.
Questo era solo l'inizio, ricco di tante possibilità, ma l'anno successivo, nel marzo 2008 non il so se ricordate … non è nemmeno stato fatto il corteo, non c’erano soldi, è stato solamente bruciato L'Invernaccio, e del progetto non ne abbiamo saputo più niente.
Le occasioni perse da questo Comune sono innumerevoli, si è cercato di fare, ma poi non si è trovata la forza o la voglia per continuare, facendo perdere l'entusiasmo e l'impegno di chi ha speso, volontariamente e solo per il piacere di farlo, il proprio contributo di cittadino.
Cosa abbiamo perso? Forse potenziali opportunità di crescita economica, sicuramente la possibilità di farsi conoscere nel mondo, di aprirsi agli altri e di accogliere.
Emanuela Torresini
per saperne di più:
e qui una serie di articoli che uscirono sull'evento.
sabato 8 ottobre 2011
La politica d’agosto e le elezioni pitiglianesi del 2012 (ovvero Come la democrazia e l’aritmetica distruggeranno Pitigliano)
sabato 1 ottobre 2011
Come è nostra consuetudine pubblichiamo, e sempre con piacere gli scritti di coloro che desiderano esprimere le proprie opinioni: è la volta di Silvio Cioni, che avvia un ragionamento su possibili, futuri scenari elettorali pitiglianesi.
"Lettera aperta ai politici locali e a quanti hanno intenzione di candidarsi alle prossime elezioni comunali
Sono ormai anni che ho di Pitigliano una vista da lontano, sfumata e intermittente ma nonostante questo sempre attenta e critica delle faccende politiche.
È per questo che vorrei condividere alcuni ragionamenti squisitamente matematici sui preparativi per le prossime elezioni comunali di Pitigliano, che voci di piazza mi dicono essere fervidi e assidui in questa calda estate maremmana ormai agli sgoccioli.
Nel ragionare, non è mia intenzione esprimere giudizi sull’attuale amministrazione comunale o sul consiglio (questi li lascio alla sensibilità o all’acredine di ciascuno) ma semplicemente rendere evidenti alcuni paradossi che potrebbero venire a crearsi se i movimenti in essere si concretizzassero in altrettante liste candidate alle prossime comunali del 2012.
Andiamo ai fatti o per meglio dire proviamo a mettere sul piatto delle fantasiose ipotesi, relative al numero delle liste che potrebbero essere presentate alle prossime elezioni pitiglianesi.
Voci assolutamente non provate, sostengono che almeno 3 rappresentanti dell’attuale maggioranza abbiano intenzione di candidarsi alla poltrona di Sindaco (c’è addirittura chi sostiene che siano addirittura 4, ma per questo ragionamento restiamo sull’ipotesi più conservativa).
Inoltre è ipotizzabile che ci possa essere almeno 1 lista che rappresenti o sia espressione di una delle attuali minoranze, e sembra anche che a questa possa aggiungersi 1 altra lista legata a gruppi e movimenti esterni all’attuale compagine consiliare.
Infine è molto probabile che qualche lista presentata alle passate elezioni e non eletta, abbia la voglia di presentarsi di nuovo: immaginiamo che ci sia quindi 1 altra lista.
Insomma se continuiamo a giocare e ipotizzare ma facciamo bene di conto, 3+1+1+1 fa 6 candidati per altrettante liste… roba da far venire i brividi.
Le passate elezioni videro 5 liste candidarsi, ed io stesso accolsi questo fervore come indicazione di salute democratica e rinascita politica. Ora sono di un altro avviso.
A Pitigliano ci sono circa 2900 voti validi (passatemi la scarsa precisione).
Se consideriamo che ogni lista possa mediamente raggiungere i 250 voti ciascuna (ammesso che sia costituita da cittadini pitiglianesi e non da gente di fuori), allora possiamo calcolare che più della metà dei voti disponibili (250voti x 6liste = 1500) si distribuisca quasi automaticamente, in maniera abbastanza bilanciata, tra tutte le liste.
Dei rimanenti 1400, è possibile immaginare che 2 delle 6 liste che concorrono, riescano ad accaparrarsene insieme 1000 (le passate elezioni hanno dato chiara indicazione su questo). Di fatto è questo sbilanciamento nel pacchetto dei 1000 voti che determina la lista vincitrice. Gli altri 400 voti si distribuiscono tra le altre liste.
Se il ragionamento matematico fatto ha un qualche valore, allora significa che in una elezione con 6 liste, si vince indicativamente con 800 voti o poco più, ovvero diventa Sindaco un candidato che raccoglie meno del 30% dei voti validi.
Come può essere autorevole e forte un’amministrazione che, seppur legittimata da elezioni democratiche pienamente regolari, non è scelta dal 70% dei suoi cittadini?
Ecco un primo paradosso: come una eccessiva partecipazione democratica in un paese come Pitigliano provoca difficoltà intrinseche di governo in partenza per qualsiasi amministrazione eletta, che impediscono scelte coraggiose e strategie lungimiranti.
Inoltre, ad ogni elezione, i pitiglianesi, sia in campagna elettorale che dopo nel valutare i risultati, si lamentano della composizione delle liste, di quanto queste non siano così qualificate, e di quanto sarebbe stato meglio se si fossero messe insieme teste dalle varie parti, invece di distribuirle in liste diverse, il cui livello viene considerato in genere poco esaltante.
Per riuscire a formare 6 liste occorre necessariamente trovare molti riempitivi e non sempre la disponibilità iniziale di alcuni si traduce in competenza, entusiasmo e impegno politico continuativo in consiglio.
Siamo di fronte ad un secondo paradosso: come una eccessiva partecipazione democratica in un paese come Pitigliano genera compagini elette poco competenti e poco consapevoli del ruolo e delle funzioni attribuite.
Se si accettano i due paradossi menzionati, allora si accetta anche l’amara conclusione: Pitigliano, per numero di abitanti e votanti e sull’esperienza delle passate elezioni, non può permettersi più di 3 liste candidate ad elezione, se vuole che una di queste sia eletta con forte consenso popolare e che tutte siano composte da persone fortemente motivate e competenti nei vari ambiti amministrativi.
Non entro in questioni legate a singoli personalismi o a bandiere da sventolare ad ogni costo, mi permetto però di invitare quanti hanno intenzione di candidarsi alle prossime elezioni comunali, a valutare la possibilità di convergenze e intese (mai forzate, si intende), così da creare le condizioni per una amministrazione forte e supportata dai cittadini nelle scelte non facili che sarà chiamata a fare per il futuro così incerto.
La speranza è che comunque, se di convergenze e intese nessuno vorrà sentirne, l’eccessiva democrazia non faccia troppo male a Pitigliano.
Del resto, non si può impedire a nessuno di candidarsi…
Di una cosa però sono sicuro: io non andrò certo a riempire una delle 6 liste.
Su di me, non ci contate."
Silvio Cioni
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