mercoledì 19 ottobre 2011

Le occasioni perdute - seconda parte

Molte idee e proposte sono state presentate al Comune, vi indicherà qui di seguito quelle che io conosco e che non essendo state portate avanti, sono diventate delle occasioni perse per lo sviluppo della Città di Pitigliano e dintorni, per i giovani ed i cittadini tutti.

Festival della Letteratura
Nel giugno 2006, ero arrivata da poco, ho visto le locandine di questo Festival, ho partecipato con mio marito, eravamo preoccupati solo di non poter partecipare a tutto, perchè alcune  conferenze e i dibattiti si accavallavano; era una cosa meravigliosa pensare che in una piccola città ci fosse tutto questo fermento intellettuale; ci fece capire che avevamo fatto una scelta giusta
L'intento dello scrittore scozzese che abitava a Pitigliano, non ricordo il nome, era quello di fare in modo che gli abitanti dei tanti Paesi che formano la Unione Europea si conoscessero, attraverso la letteratura, la musica, il cibo e soprattutto il vino o, per gli Scozzesi il Whisky.

Ricordo ancora la serata inaugurale nella piazzetta del Castello con il suono della cornamusa: fu una scena molto suggestiva, e nei molti incontri e nei dibattiti ai quali partecipammo, rimanemmo stupiti dalla padronanza della lingua italiana degli scrittori scozzesi.
Pregustavo già la seconda edizione e la nuova Nazione che avrebbe partecipato, ma fui subito freddata: “Non si ripeterà piu' una manifestazione simile”.

Progetto Pitigliano - Venezia
Il 12 settembre 2006 venne presentato al Comune di Pitigliano congiuntamente al Comune di Venezia, il Progetto "da Pitigliano a Venezia" con sottotitolo “Proposta di un progetto comune per le celebrazioni in onore di Niccolò III° Orsini”.

Nell’intento dei promotori vi era il desiderio di creare una sorta di gemellaggio tra le due città, legate entrambe alla figura di Niccolo III Orsini.
Il progetto viene portato avanti tanto che al 19 marzo 2007, in occasione della festività di San Giuseppe, arrivò in visita alla Contea di Pitigliano un ambasciatore della Serenissima Repubblica di Venezia per rendere omaggio al conte ed incontrare anche il Papa Alessandro VI.
In quell’occasione fu messa molta cura nella realizzazione del Corteo Storico.

A fine agosto primi di settembre 2007, in occasione della Regata Storica (2 settembre) ci venne offerta una Sala per promuovere Pitigliano a Venezia e nel mondo.
La sala si trova al piano terra di uno storico palazzo ed è  sede della Scuola Grande San Teodoro http://www.scuolagrandesanteodoro.it/, in Campo San Salvador, tra Rialto e San Marco, vicinissimo alle Mercerie, la strada più famosa di Venezia.

A Venezia nello stesso periodo si svolgevano altri grandi eventi:
dal 30 agosto al 9 settembre 2007 c’era la 63° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e il 2 settembre 2007 il Premio Campiello.
Manifestazioni come queste portano a Venezia migliaia di persone da tutto il mondo, nella sala che ci avevano assegnato entravano moltissime persone incuriosite ed attirate dalla gigantografia di Pitigliano, abbiamo parlato con molti di loro, spiegando la nostra scelta di lasciare Venezia per andare a vivere a Pitigliano e le bellezze di Pitigliano, abbiamo dato informazioni e cercato di creare quei contatti che poi potevano portare le persone a Pitigliano.
 Tramite la trasmissione in diretta sul canale 1 della RAI, Pitigliano è andato in mondovisione, è stato trasmesso sui tg regionali del Veneto e della Toscana, una coppia di Pitiglianesi ha avuto l’opportunità di fare tutto il tragitto del Canal Grande sulla Bisona la Venexiana, cosa che vi assicuro capita molto raramente, loro in quel momento impersonavano il Conte e la Contessa Orsini e soprattutto rappresentavano Pitigliano!
Questo era solo l'inizio, ricco di tante possibilità, ma l'anno successivo, nel marzo 2008 non il so se ricordate … non è nemmeno stato fatto il corteo, non c’erano soldi, è stato solamente bruciato L'Invernaccio, e del progetto non ne abbiamo saputo più niente.
Le occasioni perse da questo Comune sono innumerevoli, si è cercato di fare, ma poi non si è trovata la forza o la voglia per continuare, facendo perdere l'entusiasmo e l'impegno di chi ha speso, volontariamente e solo per il piacere di farlo, il proprio contributo di cittadino.

Cosa abbiamo perso? Forse potenziali opportunità di crescita economica, sicuramente la possibilità di farsi conoscere nel mondo, di aprirsi agli altri e di accogliere.

Emanuela Torresini


per saperne di più: 

e qui una serie di articoli che uscirono sull'evento.

4 commenti:

  1. avere avuto Alberto Manzi sindaco.... e non aver capito che grande persona avevamo davanti... ecco l'occasione sprecata piu' grande!!

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  2. QUESTA SI CHIAMA RETORICA. e un pizzico di disonestà intellettuale...

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  3. Io non credo... Ero un pò troppo piccola per capire o non capire se Manzi fosse capace o meno di fare il sindaco, caro Anonimo... Ma nel corso degli anni ho avuto modo di parlare con le persone che, per quei 2 anni, ci hanno collaborato. Erano tutte persone capaci, volenterose e giovani. E, anche ammettendo che non possedessero il know-how giusto a "governare"... beh, diciamo che avremmo potuto dar loro tempo per imparare! Non sarebbero sicuramente stati 5 anni buttati come invece lo sono stati questi ultimi, "condotti" da gente "esperta... Via su, Anonimo, mi dica qualcosa di negativo fatto da Manzi.
    Vorrei poi ricordare che esiste una parte della popolazione pitiglianese che, evidentemente schifata dall'inesperienza del compianto Manzi, ha addirittura proposto come prossimo sindaco, lo scrittore Ammanniti. Un altro inesperto di politica locale. Mi pare piuttosto evidente che un inesperto dal nome risonante secondo molti potrebbe far meglio dei nostri esperti dai soliti nomi!

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  4. A volte ci passano delle cose preziose che non siamo ancora pronti a cogliere. E' un peccato perchè spesso non ci sono altre occasioni. Bisogna imparare ad uscire dagli schemi che i partiti ci hanno imposto, schemi che per una società non matura potevano anche essere giustificati, ma non è più quel tempo, i cittadini anche se spesso rimangono inermi, sanno riconoscere il valore delle persone, sanno capire, anche se non tecnicamente, ciò che è stato fatto e ciò che si poteva fare e oggi sono più partecipi. Ai politici suggerirei di prestare maggiore attenzione ai cittadini, di ascoltarli di più, di renderli più partecipi.La società sarebbe migliore.

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