martedì 18 dicembre 2012

La scelta dei Sindaci - Approvazione del Piano di Riorganizzazione delle Attività Sanitarie nella zona del Distretto Colline dell'Albegna


Questa mattina ad Orbetello si riunisce la Conferenza dei Sindaci della Zona Socio Sanitaria Colline d’Albegna, in agenda l’approvazione del Piano di Riorganizzazione delle Attività sanitarie nella zona del Distretto Colline dell’Albegna.

Che cosa dovranno decidere i nostri Sindaci? In realtà decidere non è la parola giusta, non potranno decidere proprio un bel nulla, dal momento che il Piano è quello, nel Piano sono contenute alcune scelte che riguardano e anche pesantemente il nostro Ospedale, come il taglio dei posti letto in medicina, ricordate? Quattordici posti letto tagliati, poi reintegrati? Bhè sono quelli,  è scritto sul Piano e quando questo sarà  approvato i posti letto spariranno di nuovo.

martedì 4 dicembre 2012

Insieme per il NOSTRO OSPEDALE!!!

Niente allarmismi, tutto rientrato, per il nostro Ospedale ora possiamo stare tranquilli!???

E' infatti di domenica 2 dicembre la notizia (Il Tirreno) che sono stati reintegrati i 14 posti letto sottratti con un "colpo di mano", dalla  Direttrice sanitaria del nostro Presidio (Pitigliano Orbetello) Alessandra Barattelli, e aperti di nuovo grazie all'intervento del Direttore Sanitario Dott. Mariotti in persona.
Sospiro di sollievo scrive il Tirreno!!!

giovedì 22 novembre 2012

Ricomincio da tre


L’incontro pubblico per la presentazione delle primarie del Centro Sinistra è stata, almeno questa volta pubblicizzata attraverso volantini, mail e lettere inviate anche a chi, pur essendo iscritto, non  riceva  alcuna comunicazione da diverso tempo.
Alle 18 nella sede del PD in Piazza S. Gregorio ci sono una ventina di persone, alla spicciolata ne arrivano altre 3, 23 in tutto compreso il commissario, nominato dopo le dimissioni del segretario avvenuta all'indomani della disfatta elettorale di maggio.

Nella sede del  circolo qualche volto nuovo, ma per la maggior parte i soliti frequentatori di sempre,  salta all'occhio qualche assenza, come quella dell’ex segretario Francesco Savelli e di Diva Bianchini capolista di una lista civica che ha corso nelle ultime Amministrative e candidata alla Provincia nelle file del PD nell'ultima elezione.
Si rivedono invece alcuni “vecchi noti”,  quelli che per varie ragioni si sono allontanati dal partito e che nel loro percorso politico hanno intrapreso strade diverse, anche lontane dal partito di provenienza, e che hanno dato un importante contributo alla vittoria dell’attuale maggioranza di centro destra, ossia Camilli Mauro, Celata Emilio e Orsini Francesco.

Il Commissario Giomarelli, Segretario dell’Unione Comunale del PD di Manciano fa una breve premessa, auspica che il partito riparta per il bene del paese e poi passa alla spiegazione tecnica delle modalità di svolgimento e delle regole delle primarie; chi fosse interessato a conoscerle non ha che da andare sul sito dedicato.

La discussione stenta a partire, ci si scalda parlando di politica nazionale, delle primarie del PDL, del governo Monti e poi le tasse, insomma apparente relax da pausa caffè in ufficio.
In realtà l’abilità sta proprio nel riuscire a rimanere sopra le cose, a non entrare nel merito dei temi caldi, non dico locali, per i quali c’è un tacito accordo di non belligeranza tra le parti, almeno fino alle elezioni politiche, tanto poi le carte si scorzano al Congresso; ma neppure a sfiorare quei temi cari alla base, come le scelte del PD in questo governo tecnico o ancor meglio le questioni etiche, quali ad es. le indennità di carica riconosciute ai politici di professione che soprattutto in questo momento stridono con il profilo sociale che il partito rivendica. Il commissario sollecitato a prendere una posizione,  neppure tanto abilmente, dribbla e la butta sulla patrimoniale.

Intanto ogni schieramento è ben rappresentato, chi non è presente ha i suoi inviati, chi è presente, come Pietro Ferri candidato ufficiale del PD alle ultime amministrative arriva con i rinforzi, chi ritiene sia prematuro varcare quella soglia, come il Sindaco Camilli, ha mandato i suoi fedelissimi.
Fin qui il racconto dei fatti, ma in paese le voci e le indiscrezioni riferiscono che il Sindaco Camilli abbia telefonato direttamente alla segretaria di federazione, Barbara Pinzuti,  insistendo per piazzare qualcuno dei suoi almeno nella direzione; ripeto indiscrezioni, vox populi.

Qualcuno tra i presenti ricorda che il PD dovrebbe cogliere l’opportunità delle primarie per riprendere a fare politica con la gente e per la gente, ricominciare cioè da zero avviare un percorso virtuoso che riparta dal basso, con l’auspicio di superare le divisioni prodotte dai  personalismi/protagonismi.

In realtà gli attori sono gli stessi, il rinnovamento/cambiamento per adesso non si è ancora manifestato, perciò il fiducioso auspicio di ricominciare da zero sembra lontano da venire; in questo momento per descrivere meglio la situazione prendiamo in prestito il titolo del meraviglioso film di Massimo Troisi: "Ricomincio da tre". 



domenica 11 novembre 2012

S.O.S. Ambiente Colline del Fiora: ecco il comitato per la tutela della salute e del territorio

Si occuperà di arsenico e non solo, il nuovo Comitato nato proprio oggi in occasione della presentazione di Arsenico e Scellerati Progetti alla Scuoletta dell'Elmo, organizzata da Veltha, Stampa Alternativa, OGM Gruppo Movimentato e Movimento 5 Stelle.

Roberto Barocci e Marcello Baraghini
Si chiama "S.O.S. Ambiente Colline del Fiora" ed è stato costituito dai diversi cittadini che sono intervenuti, tutti abbastanza preoccupati per quanto sta accadendo nei nostri territori.
Non è solo l'arsenico infatti, che ci ritroviamo a bere assieme all'acqua, a destare preoccupazione ma la serie di richieste rivolte alle Istituzioni locali  e regionali per ottenere permessi di indagini geologiche finalizzate alle coltivazioni minerarie o impianti geotermici nei nostri comuni.

Partecipazione  e controllo sulle questioni che riguardano la salute pubblica e l'ambiente sono gli obiettivi che faranno da sfondo alla serie di azioni che il comitato intraprenderà, partecipazione e controllo esercitati direttamente dai cittadini, perchè la politica e l'esercizio della delega, come ha abbondantemente spiegato Roberto Barocci nel suo libro, hanno prodotto danni incalcolabili in termini di salute, con scelte scellerate che sono passate sopra la testa di cittadini inconsapevoli perchè disattenti.
Anna Ghetti Presidente di Bioterritorio 

Disattenti ma anche e volutamente non informati, è stato così per l'arsenico soprattutto nel lungo ed infausto periodo dei 10 anni di deroghe (che ha consentito la distribuzione di acqua potabile anche con livelli alti o altissimi di questo veleno), quando la legge, invece,  imponeva di dare informazione ai cittadini affinchè potessero decidere di berla o meno.

Ma è così anche adesso, infatti i nostri Sindaci non ci informano che nei nostri territori sono state autorizzate (le autorizzazioni sono state rilasciate dalla Regione Toscana, ma anche dagli STESSI COMUNI!!!) ricerche geologiche finalizzate all'apertura di siti minerari (a Manciano è in progetto la realizzazione di una miniera di antimonio) e impianti geotermici (a Sorano e a Pitigliano).

Lorenzo Olivotto M5S
Alla luce di questo non c'è tempo da perdere: le prime concrete azioni  del Comitato riguarderanno da subito l'avvio di una campagna informativa sulla presenza di arsenico nell'acqua potabile e sui danni derivanti dalla sua assunzione prolungata, inoltre sarà consegnata alle Autorità competenti (Comuni, Provincia e Regione) la segnalazione delle evidenti omissioni di legge nella tutela delle risorse idriche (relativa alle autorizzazioni per indagini geologiche finalizzate ad impianti geotermici a Pitigliano e Sorano) ed infine, in base alla legge 108/2001 sulla trasparenza degli atti e delle informazioni sarà rivolta agli organismi competenti (Comuni, Ato 6 Ombrone, Acquedotto del Fiora, Regione Toscana) la richiesta di pubblicazione periodica alle analisi delle acque potabili.
Irenea Bianchi di OGM
Gruppo d'Opinione in Movimento



S.O.S. Ambiente Colline del Fiora entrerà a far parte della rete dei comitati e dei movimenti provinciali perchè ogni questione che mette in pericolo la salute nostra e del nostro territorio ci riguarda.
Il comitato avrà a breve tutti gli strumenti di comunicazione e contatto, tutti sarete informati su quanto accade  intorno a noi e  su che cosa faremo, speriamo vorrete farne parte anche voi.

Altri partecipanti

martedì 6 novembre 2012

L'Assemblea del Sindaco - parte terza - Il Piano della ASL

Si passa quindi all'Ospedale, ricordate che nella precedente assemblea il Sindaco ci aveva informato che la Asl avrebbe scritto, nero su bianco, il Piano di riordino dei servizi sanitari? Ecco il piano è arrivato, è un documento abbastanza complesso che riguarda la riorganizzazione di tutto il nostro distretto.

Questo in sintesi, quanto dovrebbe accadere: 
- reparto di medicina: attualmente i posti letto sono 30, la riorganizzazione prevede di destinarne 16 per l'Ospedale di Comunità lasciando in medicina 14 posti letto, complessivamente il numero rimane invariato ma, contesta il Sindaco, 14 p.l. in medicina non sono accettabili, non si può parlare di reparto con simili tagli,  inoltre la diminuzione potrebbe rappresentare l'inizio di una prossima chiusura del reparto.
- reparto di chirurgia: sono previsti una serie di interventi minori, quelli che  possono cioè essere effettuati nella nostra sala operatoria, da gennaio saranno svolti nuovamente gli interventi alla cateratta, inoltre continuando gli interventi programmati.
- ambulatori: per la ASL tutto funziona bene, in realtà ci sono dei servizi che come l'ecodoppler non sono garantiti, infatti la promessa sostituzione del medico ...è ancora una promessa e le liste di attesa spesso sono troppo lunghe, la ASL conferma la disponibilità a migliorare il servizio e a verificare, ogni 6 mesi,i tempi di attesa,  aumentando, se necessario, le ore di presenza dei medici... staremo a vedere.
- Pronto Soccorso: attualmente conta su 5 medici, più i medici del 118, il Sindaco riferisce che siamo in attesa dell'automedica.
- medicina complementare: è confermato il finanziamento anche per il 2013.

Il quadro è questo,  la riduzione dei posti letto segue quella che è la tendenza nazionale, si riducono perchè troppo costosi,  poi però non si potenziano i servizi sostitutivi sul territorio, almeno il piano non ne parla. E' anche sconcertante che la ASL consideri di livello accettabile l'erogazione dei servizi ambulatoriali quando conosciamo bene le criticità evidenti: continui spostamenti degli appuntamenti, appuntamenti non rispettati perchè non arriva il medico, continui cambi di medici specialisti, liste di attesa in alcuni casi fin troppo lunghe...insomma precarietà.
Precarietà è la parola che usa il Sindaco, riferendosi allo stato delle cose: questa è la situazione ad oggi, ci dice, tra sei mesi, un anno potrebbe cambiare di nuovo; infatti, aggiungiamo noi, sappiamo bene come ormai il  diritto alla salute sia considerato solo una spesa da tagliare e non più un fattore di promozione della qualità della vita e del progresso della società.

Fino a pochi mesi fa la principale richiesta dei Sindaci (Pitigliano e Sorano) era avere una volta per tutte, certezza sulle sorti dell'Ospedale, oggi sappiamo che l'unica certezza che avremo è il protrarsi di questo stato di precarietà.


Il "Piano di riorganizzazione delle attività sanitarie nella zona del distretto Colline dell'Albegna" è visionabile e scaricabile dal sito del Comune, oppure si può richiedere presso gli uffici comunali; il Sindaco ha invitato i cittadini a prenderne visione e comunicare eventuali osservazioni.

Noi manderemo le nostre.

Alla prossima puntata per parlare ancora della nostra salute.


lunedì 29 ottobre 2012

L'Assemblea sel Sindaco - parte seconda - ancora IMU


...
A questo punto il Sindaco da vero mattatore sigla un patto in diretta con i presenti, un accordo “tra di noi” dice con tono confidenziale e dichiara, davanti a tanti testimoni che, nel caso in cui il Governo dovesse procedere  a nuovi tagli, il Comune  non recupererà le somme imponendo nuove tasse, ma facendo economie.
Ancora silenzio.
Il colpo ad effetto non è riuscito, la platea rimane attonita, quasi non avesse capito: eppure una dichiarazione così avrebbe dovuto scatenare l’applauso e invece niente,  forse siamo tutti frastornati dai  numeri, oppure ognuno nella testa è preso a fare due conti.

Va avanti e dice che  di economie ne sono state fatte tante, che è stato raschiato il barile, che è stato ridotto o recuperato tutto quel che si poteva; evidentemente, pensiamo noi c’è ancora qualcosa da raschiare,  altrimenti non avrebbe siglato un patto tanto impegnativo e in diretta a quel modo.

Attento però Sindaco, che non agire sulle tasse significa anche non aumentare i costi dei servizi e neppure  tagliarli, anche l’aumento per es. dei buoni pasto della mensa scolastica o degli scuolabus o di altri servizi a domanda individuale si traducono in tasse indirette!
Terremo gli occhi aperti.

Partono le domande, non troppe, ma  interessanti, la prima è del Presidente di Ascom Filippo Lombardelli che chiede di prestare particolare attenzione al settore produttivo che sappiamo, anche nel nostro territorio,  vive purtroppo la crisi generale.
Propone di aumentare l’aliquota per i locali ad uso commerciale sfitti, misura che agirebbe anche da calmiere su  affitti spesso troppo onerosi e di ostacolo all'apertura di nuove attività commerciali e di equiparare gli esercizi pubblici  alle prime case, seguendo l’esempio di alcuni comuni come Scansano.

Ma il Sindaco ci  rassicura, dicendo che la realtà produttiva di Pitigliano è costituita per la maggior parte di aziende che operano nel settore della ristorazione, bar e affini e auspica che questi non siano stati colpiti troppo dalla crisi.
Dimostra, dati alla mano, le proiezioni fatte dagli uffici su immobili ad uso commerciale, le cifre si aggirano intorno a 300/400/500 € secondo la rendita catastale, avranno con un incremento che va dai 40€ ali 70€ rispetto all’aliquota base, insomma, dice, cifre sostenibili!

Prima domanda: ma davvero bar e ristoranti possono dirsi rappresentativi della realtà economica locale?
Seconda domanda:  sappiamo realmente qual è stato l’andamento economico di quest’anno? La sensazione  è che abbiano risentito un po’ tutte le attività delle evidenti difficoltà del momento, così ci è parso un po’ sbrigativo liquidare la questione a quel modo.
Ma avremo modo di riparlarne.

Interviene poi una signora che chiede se la Chiesa pagherà l’IMU sugli immobili non destinati al culto, i presenti hanno capito benissimo e in molti fanno riferimento ad alta voce alla Casa per Ferie di piazza Dante Alighieri, la signora vuol sapere se il Comune ha idea dell’ammontare del gettito derivante dal pagamenti dell’imposta su questi immobili e se sono state previste nel regolamento Comunale deroghe per la Chiesa.
Il Sindaco risponde che la situazione è ancora abbastanza ingarbugliata dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato il decreto del Governo che imponeva l’IMU anche agli immobili ad uso non commerciale,  precisa che nel regolamento comunale non vi sono deroghe per la Chiesa.

... il seguito a domani con l'Ospedale e le proposte della ASL.



domenica 28 ottobre 2012

L'Assemblea del Sindaco - prima parte -IMU


E’  lui,  il Sindaco,  il protagonista indiscusso dell’assemblea che si è svolta venerdì 26, alle 17.30  e nonostante la pioggia uggiosa il teatro era quasi pieno.
Gli argomenti sul tappeto tanti ma a raccontarli è ancora lui,  due assessori sono seduti tra il pubblico, l’altro appoggiato ad una parete,  si limitano ad asserire con la testa e a sporadiche battute.

Alle 17,45, microfono in mano comincia a parlare, in piedi, tono informale addirittura confidenziale. Prima di entrare nel vivo delle questioni da la buona notizia: Stefania è una nostra nuova concittadina nata su una piazzola dell’Aurelia, nell’ambulanza che portava lei e la sua mamma all’Ospedale di Grosseto; la buona notizia è ovviamente che mamma e bambina stanno bene. Chiacchiericcio generale: chi si indigna, chi dice menomale, chi fa gli auguri, intanto la platea si è scaldata e il Sindaco sa che può cominciare.

L’IMU è il primo argomento, silenzio di tomba e massima attenzione: Pitigliano dovrà incassare, secondo quanto imposto dal Governo, 580.000 € complessivamente, con la prima rata con l’aliquota base sono stati incassati 259.000 € e il Comune per raggiungere gli obiettivi deve rivedere le aliquote relative alla seconda rata.

La revisione dell’aliquota riguarda le seconde case e pubblici esercizi, che passano dal 7,6 x mille a 9 x mille, l’aliquota per le prime case rimane invariata al 4 x mille.
Il passaggio dall’aliquota dal 7,6 al 9 corrisponde ad una percentuale del 18% e per fare un esempio una seconda casa che pagava 516 € con la nuova aliquota pagherà 606 € circa.

Le aliquote di Pitigliano sono mediamente più basse della maggior parte degli altri Comuni vicini, spiega, grazie alla solidità del nostro bilancio e dall'avvedutezza degli Amministratori che l’hanno preceduto, per gli anziani che risiedono presso le case di riposo, porterà in Consiglio la proposta di considerare le case di proprietà come prime case e non come prevede la legge seconde case.

Continua dicendo che la revisione delle aliquote corrisponde al raggiungimento di un gettito presunto sufficiente alla richiesta del Ministero, ma è da tenere conto che al 31 dicembre sarà comunicato l’importo del fondo base che viene assegnato ai Comuni, e se il fondo è inferiore alle previsioni, stabilisce la legge che la differenza debba essere recuperata o attraverso economie o con l’imposizione fiscale, agendo cioè ancora sulle tasse; e qui  silenzio di nuovo…

...il seguito a domani!

giovedì 25 ottobre 2012

"Acqua all'arsenico"


Punto primo: nell’acqua che beviamo c’è arsenico e più precisamente a Pitigliano ce ne sono 8,9 microgrammi/litro (dato 2011 dal sito dell’Acquedotto del Fiora).

Punto secondo: l’arsenico è una sostanza cancerogena certa, di classe 1 (ARC – Agenzia Internazionale della Ricerca sul Cancro).

Attualmente il valore di arsenico nelle acque potabili consentito per legge è di 10 microgrammi/litro (Direttiva 98 CE del Consiglio d’Europa).
Le Linee Guida dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) indicano 10 microgrammi/litro come un valore accettabile e solo in via transitoria, ma la raccomandazione è di eliminare quanto più possibile l’arsenico dalla catena alimentare e bonificare le aree da fattori esterni, l’OMS auspica valori tra 0 e max 5 microgrammi/litro come obiettivo realistico cui tendere, in considerazione dell’incertezza dei rischi derivanti anche da esposizioni a concentrazioni molto basse di arsenico.

La Direttiva CE del 1998 prevedeva però, anche la possibilità di chiedere deroghe per max 3 anni rinnovabili di 2, quindi per 9 anni in tutto, l’Italia che ha recepito la direttiva solo nel 2003 ha chiesto subito le deroghe che sono state complessivamente concesse fino al 31/12/2012; pensate per quanti anni abbiamo bevuto acqua con valori di arsenico anche 5 volte superiori ai limiti considerati “accettabili”.
 La concessione delle deroghe prevedeva però due fondamentali azioni: 1 che la popolazione venisse informata sulla presenza di arsenico nell'acqua e della sua pericolosità, 2 che si procedesse alla rimozione delle cause che ne determinano la presenza.
Ricordate se qualcuno (in questo caso gli enti preposti) ci abbia informato che bevevamo e ancora beviamo arsenico?
Quanto all’individuazione e alla rimozione delle cause… beh, per parlarne occorre un altro post…

Intanto è proprio di questi giorni la pubblicazione dei dati della mortalità e delle malattie correlate all’esposizione di arsenico, presentati nello studio “Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione di Arsenico nelle acque potabili dei comuni del Lazio”.
Lo studio, realizzato dal dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lazio, ha valutato gli effetti sullo stato della salute dei residenti nei 91 comuni del Lazio sottoposti negli ultimi 10 anni a regime di deroga per i livelli di arsenico; i dati sono allarmanti e mostrano ad es. un aumento delle cause di morte per tumore, + 10%, nei comuni della provincia di Viterbo in cui per 10 anni i valori sono stai superiori a 20 microgrammi/litro.
Insomma il rapporto ci dice quanto sono costati alla salute dei cittadini 10 anni di deroghe.

Roberto Barocci dell’arsenico e delle cause da inquinamento, ce ne ha parlato a lungo durante la sua presentazione e ci ha raccontato anche delle responsabilità della politica quando  ignora volutamente la salute dei cittadini.
Il video l’ha realizzato Antonio Totaro che ringraziamo. 

Lo studio Epidemiologico è consultabile e scaricabile dal sito di TusciaMedia.
http://www.tusciamedia.com/component/content/article/267-cronaca/17952-arsenico-ecco-i-dati-su-mortalita-e-malattie.html


martedì 9 ottobre 2012

Primo PARTECIPARE

Di solito su questo blog raccontiamo in prima persona (se non fosse sgrammaticato diremmo in prime persone) riferendo di fatti ed eventi, a maggior ragione quando  siamo tra gli organizzatori.
Ma per raccontare la presentazione di sabato e per far comprendere quello che secondo noi ha rappresentato al di là del chiaro valore dell'informazione, anzi della controinformazione, usiamo le parole di Marcello, che meglio di chiunque altro altro, riesce a trasmettere cosa è stato.
Il post è sul suo sito e noi lo abbiamo voluto mettere così, senza riscriverlo;  bellissimo, scritto con la sua vecchia compagna Lettera 22.


 Per visualizzare il testo sul sito di Marcello http://www.stradebianche.org/

venerdì 5 ottobre 2012

Liscia, gassata o inquinata? Com'è l'acqua che beviamo?

Domani alle 10.30  all'Auditorium della BCC  di Pitigliano, Roberto Barocci presenterà il suo libro "Arsenico e scellerati progetti".
Ma di  cosa parleremo? Anzitutto della salute e dello stato dell'ambiente ma anche della politica e di chi ci amministra, che ha il compito di difendere la salute pubblica, salvaguardare l'ambiente dove viviamo e difenderci dai furbetti che vogliono far soldi sulla nostra pelle.

Parleremo dei casi più eclatanti di inquinamento da arsenico nel nostro territorio, prodotto delle attività minerarie ed industriali e dell'arsenico  presente purtroppo anche nei nostri acquedotti.

La Comunità Europea ha intimato all'Italia di rientrare entro dicembre 2012, nei parametri previsti di 10 microgrammi/litro di Arsenico, quantità  considerata già alta, se al fine di scongiurare i pericoli devastanti per la salute  l'EPA l'ente nazionale per la protezione dell'ambiente statunitense chiede che la presenza di questo elemento nell'acqua da bere sia pari allo zero.
Le indicazioni dell'OMS sono degli anni 80, la Comunità europea le recepisce solo nel 1998 e l'Italia nel 2001, ma attenzione iniziano le richieste di deroghe e per altri 10 anni continuiamo a bere acqua con presenza di arsenico superiore anche del 500% dei limiti fissati, le deroghe le chiedono lo Stato e le regioni compresa la Toscana.
Il Ministero della Salute prevedeva sostanzialmente due cose: che fosse data informazione alle popolazioni rispetto alla pericolosità dell'elemento presente nell'acqua e che si procedesse velocemente alla rimozione delle cause che ne determinano la presenza.
E qui scoppia la bagarre, perchè da un lato c'è la Regione  Toscana che afferma che l'arsenico è da sempre presente nelle acque e causa delle caratteristiche geologiche del nostro territorio e dall'altra altri tecnici, i comitati e anche dei cittadini che ritengono le attività legate alla Geotermia le responsabili dell'inquinamento da arsenico.

Domani si parlerà di tutto questo, noi abbiamo invitato anche i Sindaci dei nostri comuni e di quelli vicini, abbiamo anche invitato coloro che sono a conoscenza di quanto racconta Roberto, sono gli amministratori che attualmente o in passato a diversi livelli in Regione, in Provincia, nei Comuni hanno avuto un ruolo diretto o indiretto in quelle vicende e possono raccontarci come stanno le cose.
Vorremmo che domani costoro fossero con noi, per primi i Sindaci perchè più vicini alla gente, perchè sulla salute non si scherza, e parlando di salute i primi responsabili sono loro,  loro è il compito di vigilare, rassicurarci e dirci cosa succede.

Contiamo anche nella partecipazione degli amministratori regionali e provinciali e anche dei dirigenti del Servizio Idrico, perchè pensiamo che il loro primo interesse e il loro compito sia rivolgersi ai cittadini che rappresentano e ascoltarli, soprattutto quando le questioni riguardano la salute pubblica.

La presentazione del libro di domani non vuole essere un atto di accusa nei confronti di nessuno, ma un momento di informazione, un'occasione nella quale dei cittadini venuti a conoscenza di questioni allarmanti chiedono maggiori informazioni e chiarimenti.

Domani, in sala,  i primi posti saranno riservati agli invitati, vedrete i loro nomi scritti sui cartellini appoggiati alle spalliere delle poltrone; ci auguriamo che queste  siano tutte occupate, infatti la presenza di ogni amministratore sarà la dimostrazione della sua disponibilità, della volontà di stare tra la gente per rispondere alle domande e fugare i dubbi.

Questa la lista degli Amministratori ed ex Amministratori invitati.



Bramerini Annarita Assessore Ambiente Regione Toscana
Ceroni Claudio Presidente Acquedotto del Fiora Spa
Marras Leonardo Presidente Provincia di Grosseto
Galli Marco Presidente Unione dei Comuni Colline del Fiora
Perriccioli Moreno Presidente Ato 6 Ombrone
Presidente del Parco della Miniera Massa Marittima
Rossi Enrico Presidente Regione Toscana
Sani Luca ex Sindaco di Massa Marittima  - Deputato PD
Sindaco  e Assessore all’Ambiente Comune di Acquapendente
Sindaco e Assessore all’Ambiente Comune  di Bolsena
Sindaco e Assessore all’Ambiente Comune di Castell’Azzara
Sindaco e Assessore all’Ambiente Comune di Farnese
Sindaco e Assessore all’Ambiente Comune di Gradoli
Sindaco e Assessore all’Ambiente Comune di Latera
Sindaco e Assessore all’Ambiente Comune di Manciano
Sindaco e Assessore all’Ambiente Comune  di Massa Marittima
Sindaco e Assessore all’Ambiente Comune di Pitigliano
Sindaco e Assessore all’Ambiente Comune  di Proceno
Sindaco e Assessore all’Ambiente Comune di San Lorenzo
Sindaco e Assessore all’Ambiente Comune di Scarlino
Sindaco e Assessore all’Ambiente Comune di Sorano
Sindaco e Assessore all’Ambiente Comune  di Viterbo
Ulivieri Franco Presidente Unione dei Comuni dell'Amiata Grossetana. 


giovedì 9 agosto 2012

"Arsenico e scellerati progetti". Rapporto sulla Maremma sottotraccia

Il libro che vi invitiamo a leggere è l'ultimo scritto-denuncia di Roberto Barocci che svela, ma soprattutto ricostruisce i fatti, le azioni e le scelte che hanno prodotto nella nostra provincia danni ambientali gravissimi  ormai evidenti ed in parte ammessi, anche da coloro che "nell'ufficialità" hanno tentato di negare, sottacere o minimizzare.
Scarlino, Follonica, Montieri, Massa Marittima e poi  il fiume Merse e il fiume Fiora, sono i luoghi simbolo di una maremma diversa e sconosciuta, quella maremma sottotraccia ai selvaggi ed incontaminati paesaggi della promozione turistica.
Vicende locali che raccontano le lotte inascoltate di piccoli contro i grandi colossi economici ed industriali, della battaglia solitaria di gente semplice come i minatori di Campiano che si scontrano contro i muri di gomma di poteri a volte smisurati e di complici connivenze locali.

Roberto raccoglie una mole di documentazione, acquisisce pareri, ricostruisce gli avvenimenti, fa i nomi e i cognomi e ricompone il quadro delle responsabilità.

A seguito della pubblicazione dei suoi scritti ha ricevuto alcune querele la maggior parte sono archiviate o ritirate.

Ve lo proponiamo perchè quello che vi è scritto ci riguarda da vicino, perchè è accaduto e accade nel nostro territorio, nella nostra Maremma, che non si interrompe sui confini comunali,  perchè chi è in prima linea nel voler difendere il proprio diritto alla salute è il nostro vicino di casa, e perchè il nostro primo dovere è sapere.

Il libro è alla seconda ristampa, e l'editore Marcello Baraghini e l'autore hanno deciso di rinunciare al copyright, il volume è interamente autoprodotto e diffuso gratuitamente, con possibilità di essere scaricato dalla rete: una scelta che pone la diffusione della cultura fuori dai controlli e dai circuiti "dell'informazione di regime" come la definisce lo stesso editore.


La copertina
"Nei libri precedenti, “ArsEnico” del 1997 e “Maremma Avvelenata” del 2002 pubblicati nelle collane Millelire e Margini di Stampa Alternativa, preannunciavamo il disastro sul fiume Merse sulla base delle quantità di rifiuti tossici, contenenti un potente cancerogeno, l’Arsenico, smaltiti illegalmente dalle società Eni nelle cavità di una miniera della Toscana meridionale.
La Magistratura inquirente lo ha definito “uno scellerato progetto”, ma altri se ne sono aggiunti. Questa volta documentiamo i disastri avvenuti mentre se ne preannunciano di nuovi provocati dallo sfruttamento geotermico sull’Amiata.
Eni ed Enel stanno privando un vasto territorio di acqua potabile naturale e di buona qualità, che solo in parte viene trattata chimicamente per poterla recuperare ad usi civili, dopo molti anni di deroghe ai limiti indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Sveliamo qui un sistema collaudato anche in altre regioni, che ha consentito all’Eni di inquinare impunemente un territorio di rara bellezza e nello stesso tempo consente ai responsabili di non pagare, ai controllori di non controllare.
Poiché non c’è più tempo per aspettare, documentiamo abusi e omissioni degli amministratori toscani con nomi e cognomi sulla base di atti amministrativi e di fatti documentati, che ricostruiscono circostanze e responsabilità. La conoscenza dei quali porta cittadini e Comitati all’indignazione e alla volontà di partecipare per modificare le scelte. Si pongono le condizioni per una nuova resistenza in difesa dei valori della Carta costituzionale e dei beni primari, salute e acqua."




Scarica il libro:
http://www.barocci.it/roberto/pdf/arsenico-e-scellerati-progetti.pdf

lunedì 30 luglio 2012

Campo di Libera 2012 - "...fine campo mai"



Questo post non lo scrivo io, ma una mia omonima, Giovanna di Milano che ha raccontato con il cuore la conclusione del Campo, lascio a lei commentare, a lei che ha trovato le parole.

"tutti in cerchio intorno al monumento dedicato a Gianluca
Si è concluso il campo E!State Liberi 2012 al Don Milani dedicato a Gianluca Congiusta.
Lo abbiamo voluto chiudere nel posto dove a Gianluca è stata strappata la vita, alla stele che c’è in suo ricordo a Siderno.
Mentre in questi giorni sul bene confiscato con zappa, rastrello e pale abbiamo tolto l’erba cattiva è a lui che abbiamo pensato, a Gianluca e alle altre vittime della mafia. E allora dove non arrivava la pala o la zappa ci siamo messi con le mani a strappare le radici di quello che c’era prima sul bene confiscato a Rocco Schirripa, che ora invece si chiama “villa milani” ed è diventato casa nostra.  E ci siamo messi anche col cuore a cercare di strappare da noi e da chi ci stava vicino pregiudizi, convinzioni sbagliate e resistenze.
Gianluca, Lollò, Rocco, Vincenzo, Giuseppe, Celestino… ci hanno aiutato loro a vincere le nostre resistenze, come ci hanno aiutato i loro cari, prendendoci per mano ed accompagnandoci in questi giorni, ci hanno aiutato Luca, Francesco, Salvatore, Mimmo, Elga, Sonia e Luigi con il loro esempio ed il loro lavoro ogni giorno al Don Milani e ci hanno aiutato tutte le persone che abbiamo incontrato durante il cammino con le loro testimonianze.
E’ con tutto questo nel cuore che siamo arrivati alla stele a Siderno, già emozionati.
Ci aspettavano lì, Mario e Donatella, il maggiolino giallo con il sorriso di Gianluca e poi Paola, Alessandro e il legale e amico della famiglia Congiusta.
Ci siamo presi tutti per mano e messi in cerchio, ad abbracciare quel luogo, ad abbracciare quello che rappresenta e il dolore di Mario, Donatella, Alessandra e Roberta.
Lo abbiamo fatto in silenzio, davanti alle macchine che ci sfilavano accanto.
Qualcuno insistentemente e con aria di sfida, qualcun altro si è fermato solo un istante per farsi il segno della croce e salutare Gianluca. E noi siamo rimasti lì, davanti a chi partecipava con noi al ricordo, ma anche e soprattutto davanti a chi ci stava sfidando, passando e ripassandoci accanto. Noi ci siamo e non abbiamo paura, l’ho detto a Donatella stringendole la mano un po’ più forte.
Non ci sono stati grandi discorsi, chi ha voluto ha detto un suo pensiero, ma ai più l’emozione ha impedito di parlare. Ci siamo tenuti stretti, guardando lo stesso punto, non riuscendo più a trattenere le lacrime che scivolavano giù silenziose dietro agli occhiali da sole.
E dentro quelle lacrime c’era tutto. Il dolore, la memoria, la stanchezza, la rabbia, il desiderio che il campo non finisca, la speranza di non perderci di vista… e poi quello che ognuno di noi ci ha messo di suo. Qualcuno si è rinnamorato della propria terra, qualcuno ha sentito che la sua vita è cambiata, qualcun altro che d’ora in poi non potrà più fare finta di niente, qualcuno ancora la paura di perdere tutto quello che di meraviglioso ha incontrato, o rincontrato, durante questo campo.
Per un istante ho provato a guardarci da fuori, 23 persone con le magliette uguali, che si tengono per mano attorno ad una stele e piangono. Se ridotto al semplice gesto sembrerebbe ridicolo.
A nessuno è venuto da ridere però.
Dopo diversi minuti Mario ci ha chiesto se avevamo voglia di far arrivare un applauso fino al cielo.
E finalmente abbiamo potuto farci sentire, che in molti durante quei minuti di silenzio avrebbero voluto gridare non riuscendoci. E così è partito un applauso lungo, denso, sentito.
Parte come uno scoppio, come una risata, liberatorio. E poi piano piano le mani iniziano a battere tutte allo stesso ritmo, come se stessimo cantando tutti una stessa canzone, sono le corde delle stesse emozioni che si stanno muovendo in ognuno di noi.
E’ un applauso che ci libera e ci avvicina, ci rende una cosa sola.
Un applauso che ha lo stesso suono dei colpi di pistola con cui la ‘ndrangheta uccide, un colpo secco, poi un altro, poi un altro ancora… i nostri colpi però vogliono riportare in vita, con il ricordo e l’impegno, ogni vittima di quelle che i loro ci hanno ucciso.
Quando dopo tantissimo l’applauso finisce  ci ritroviamo tutti vicini, commossi e percorsi da mille emozioni.
Qualcuno si abbraccia, qualcun altro si unisce a quell’abbraccio e da 2 a 3 a 4 diventiamo in tanti lì, in un unico grande abbraccio, invitiamo ad unirsi a noi chi è rimasto fuori ed è così che ci siamo ritrovati, tutti, a stringerci forte, a piangerci sulle spalle, a sorridere, stretti cuore contro cuore.
Se ci fosse stata una colonna sonora per quel momento sono sicura che “Urlando contro il cielo” di Ligabue sarebbe stata perfetta… “IL PATTO E’ STRINGERCI DI PIU’, PRIMA DI PERDERCI, FORSE CI SENTONO LASSU, E’ UN PO’ COME SPUTARE VIA IL VELENO, URLANDO CONTRO IL CIELO…”
Ora siamo davvero tutti senza maschere, con il cuore allo scoperto, ci sentiamo fragili, è difficile parlare, ma certe cose di parole non hanno bisogno. Meglio agire.
Allora ci siamo presi per mano, e insieme a Mario ci siamo incamminati sul corso principale di Siderno, diretti alla gelateria.
Mario con la sua maglietta rossa e noi con le nostre azzurre, una specie di bellissimo corteo, il quarto stadio dell’antimafia. Ci hanno visto, ci hanno sentito, e soprattutto hanno visto ciò che volevamo dirgli. Noi siamo con Mario e la sua famiglia, siamo con Deborah, Stefania, Con i coniugi Fava, con i Tizian, siamo con il Don Milani e con chi ogni giorno su questo territorio lotta per la legalità e la giustizia. Ho provato una particolare soddisfazione quando il nostro piccolo corteo è passato sotto la sede di un giornale, con cui spesso ho avuto da ridire durante questi ultimi mesi, ho pensato che mentre loro dall’alto sparano sentenze e fango su chi la lotta alla mafia la fa davvero, noi eravamo concretamente vicini a Mario nel suo cammino, noi ci siamo sporcati le mani e abbiamo lavorato al bene confiscato, noi abbiamo davvero fatto qualcosa. Le chiacchere servono a poco e perdono subito valore davanti al peso dei fatti.
Le persone ci sorridono, alcune chi chiedono chi siamo, altre ci guardano male. A noi poco importa, siamo troppo orgogliosi di camminare li insieme a Mario davanti a tutti per abbassare lo sguardo anche solo un istante.
La serata poi è finita al Don Milani, con una grande, e come al solito buonissima, cena, con balli, canti e scherzi. Ci siamo fatti foto buffe seduti sui sanitari che abbiamo comprato per “villa milani”, la vita di questo bene confiscato parte da qui, dal lavoro di tanti mesi del Don Milani per ottenerlo, da quello nostro di questi giorni per ripulirlo e dagli autografi sul primo wc. Ci sono progetti bellissimi per questo bene confiscato, e noi che lo abbiamo visto nascere non vediamo l’ora di vederlo crescere e diventare una realtà grande. Lo accompagneremo per quanto ci sarà possibile, è casa di tutti noi.
Il campo non finisce qui, è un arrivederci, ne sono sicura, torneremo presto.
 Liberi."
Giovanna Arcolacci

lunedì 23 luglio 2012

Gioiosa Jonica - Campo di Libera 2012. Marcia della Memoria

...come si fa ad essere tristi in un luogo che porta questo nome? Una evidente provocazione, pensi alla Locride e automaticamente l'associ con la 'ndrangheta, il pizzo, i morti ammazzati, l'illegalità imperante e diffusa, i sequestri e l'Aspromonte tristemente famoso, il traffico di droga e di clandestini, la prostituzione ...

Che tristezza... come può la gente vivere con tutto questo?

La prima sera che sono arrivata al centro Don Milani, l'Associazione che aderisce a Libera ed organizza il Campo, ho conosciuto Mario Congiusta, di lui mi hanno colpito subito la determinazione e il coraggio.
Mario ci ha raccontato che la 'ndrangheta ha ammazzato suo figlio; lui dal quel giorno non si ferma mai, la sua vita è dedicata a raccontare cosa è la malavita organizzata, a far conoscere come agisce e dove si nasconde.
Mario parla di suo figlio morto a soli 32 anni, la fatica e il dolore sono evidenti, ma lui stringe i denti a va avanti perchè ogni morto ammazzato ha un nome, una storia e una famiglia che muore con lui:  quel nome e quella storia non si debbono dimenticare.
Dimenticarli è ammazzarli due volte, dice Mario, il loro sacrificio è la testimonianza del coraggio di guardare la mafia dritta negli occhi e dire no, chi cade combattendo la mafia strappa all'illegalità e al sopruso un pezzetto di libertà, per ognuno di noi.

Mario però non è triste, Mario è arrabbiato, indignato e fiero, combatte ogni giorno portando un sorriso per ognuno e dentro il suo dolore.

Oggi è il 22 luglio e si va in Aspromonte, alla Marcia della Memoria per le vittime della 'ndrangheta.

La marcia è organizzata da Libera, la lunga carrovana di mezzi si snoda lungo stradine impervie e sale passando in mezzo a San Luca: il centro del potere della ndrangheta in tutto il mondo.
Mario è venuto con il maggiolone giallo di Gianluca, ci sono tante associazioni che partecipano, siamo davvero tanti.

L'Aspromonte ci attende con la sua bellezza selvaggia e i picchi rocciosi che si alzano improvvisi e nudi sui pendii verdi, da lì seguiremo un percorso segnato dai nomi dei tanti morti ammazzati, fino a Pietra Cappa dove sono stati  ritrovati i resti dell'ultimo sequestrato ucciso: Lollo Carpisano.















Anna e Totò Fava
Anna e Totò Fava camminano vicini, lei ha i capelli grigi raccolti sulla nuca, portano ancora il lutto e il dolore negli occhi; hanno modi i semplici e cortesi dei contadini, i sorrisi sinceri, hanno portato al campo il caffè caldo nei thermos e i pasticcini, Totò offre orgoglioso anche le pere raccolte la mattina.
Quando Totò parla di Celestino le parole si spezzano in gola, Celestino aveva 22 anni e dice il padre era un ragazzo gioioso, è stato ammazzato a Palizzi dove abitava, la mattina del 29 novembre 1996, insieme a Nino Moio di 27 anni mentre erano a raccogliere la legna, sugli omicidi non è mai stata fatta luce.
Anna e Totò mi hanno stretto il cuore, forse è la loro semplicità a commuovermi o forse il sapere che hanno vissuto dieci lunghi anni senza uscire di casa, sopraffatti  e emarginati dal sospetto e dal pregiudizio della gente del loro paese, le indagini svolte non hanno avuto alcun esito ma hanno dimostrato in modo inconfutabile che Celestino era una persona onesta e completamente estraneo alla ndrangheta e ai suoi loschi affari.

Il percorso di montagna sale e scende, attraversa alcune fiumare, non tutte sono completamente asciutte.Non è facile camminare sotto il sole e ti rendi conto di quanto quel luogo sia isolato dal resto del mondo, capisci perchè era territorio indiscusso della 'ndrangheta.
Scorci bellissimi si aprono improvvisi sugli strapiombi e sui picchi rocciosi, Pietra Cappa imponente vigila su tutto il nostro cammino.
 

Deborah Carpisano racconta il grande amore che suo padre Lollò  le ha trasmesso per l'Aspromonte, oggi dopo il ritrovamentodei suoi resti è divenuto per lei un luogo sacro,
Lollo era un fotografo (era stato anche un giocatore di calcio della Reggina) che si è rifiutato di pagare il pizzo e  ha denunciato, fu sequestrato a il 22 luglio del 1993, di lui non si seppe più nulla, solo dieci anni dopo, la lettera aninima, forse del carceriere pentito indicò alla famiglia dove si trovavano i suoi resti, ai piedi di Pietra Cappa.
Deborah ci regala le parole del padre: "se ognunodi noi non fa la sua parte, se tutti vanno via a chi rimane questa Calabria?".

Mario Congiusta stringe tra le mani le racchette da trekking di Gianluca e ci racconta con forza la sua indignazione, ci grida che la stessa indignazione e la stessa rabbia devono essere nostre, a causa di una politica che è ambigua e un parlamento che lascia vuoti legislativi, fare la lotta alla mafia è difficile, ci dice, se non ci sono gli strumenti la battaglia è persa. La lotta alla mafia e per la legalità riguarda ognunodi noi, dobbiamo pretendere, ripete, che ognuno faccia la propria parte dobbiamo pretendere che lo stato e la politica siano dalla parte delle persone per bene. E' tanto arrabbiato Mario, racconta che il parroco di Rosarno solo due giorni fa chiamato a deporre in un processo contro la potente famiglia Pesce, ha dichiarato di esserne amico. Tutte le Istituzioni, tutta la Chiesa, e la società civile, grida, devono sapere da che parte stare.

Scendiamo lentamente, per quel po' di strada che rimane, in silenzio e con gli occhi lucidi, sotto il sole che non risparmia, ci accompagnano le cicale e i campani delle capre, nella testa rimangono le parole, i volti, le storie, proviamo a non dimenticare, proviamo a ricordare che tutto questo ci riguarda.


Per saperne di più:
http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1
http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5745
http://www.gianlucacongiusta.org/
http://www.stopndrangheta.it/stopndr/progetto.aspx
http://www.dasud.it/
http://www.donmilanigioiosa.com/





venerdì 20 luglio 2012

Pitigliano - Gioiosa Jonica: inizia il VIAGGIO - l'arrivo

Il viaggio, quello vero, o almeno quell'impareggiabile sensazione del viaggiare comincia solo quando l'aereo atterra nel piccolo aeroporto Internazionale di Lamezia Terme, il portellone si apre, io annuso l'aria e comincio a scendere ... metti i piedi in terra e sai che da lì comincia tutto.
Panoramica dell'aeroporto di Lamezia Terme
Aeroporto di Lamezia Terme

Lamezia è nell'assolata Piana di Sant'Eufemia e alle spalle ha colli e montagne, l'aria calda e umida ti investe subito appena si aprono le porte trasparenti degli "Arrivi" e ti butti nella trafficata strada che porta in centro; prendo di corsa il biglietto per il bus che va alla stazione.

In stazione decido: lo sportello o la biglietteria automatica? Quella automatica, faccio prima, tanto allo sportello c'è una signora che litiga con il bigliettaio già da un po', veloce faccio per digitare la destinazione sul monitor che ecco arriva un altro impiegato delle ferrovie che mi sposta cortesemente e mi chiede dove devo andare, così scopro che anche alla "macchinetta veloce per fare prima e non impegnare il personale" c'è un bigliettaio che fa i biglietti a tutti, e poi ti dice laconico che per andare a Catanzaro Lido c'è il bus, sostitutivo del treno, che è da novembre che la linea ferroviaria è interrotta per una frana.
Ok prendo il bus, anche per forza; mi accerto che mi porti alla stazione di Catanzaro per poi proseguire per Gioiosa.
Il tragitto dura circa un'ora, tra campi coltivati e riarsi, tra casette sperdute e paesi che spuntano improvvisamente dalla campagna ma che hanno tutti una stazione ferroviaria, beati loro.
Sul bus tanti Senegalesi e la brutta vicenda di Rosarno, di pochi anni fa mi torna alla mente; non è distante Rosarno da qui.

Stazione di Catanzaro Lido ore 16.20, giusti-giusti per il regionale per Gioiosa, binario due, tre vagoni, due di seconda e uno di prima, motrice diesel che quando parte sembra singhiozzi: inizia, di stazione in stazione, la sequela di paesi lungo la costa che si susseguono legati dal filo della spiaggia bianca e dal mare color smeraldo fino al blu cobalto.
Paesaggio dallo schema ripetitivo; immaginate in sequenza: il finestrino del treno scorre sul paesaggio come la pellicola di un film: baracche-casette-improbabili palazzi stile Hollywoodiano-scheletri di edifici mai terminati-casette-baracche-agrumeti-campi coltivati-canneti spiaggia bianca- dune-agavi, poi di nuovo baracche-casette-palazzi: un altro paese e così via.
La spiaggia libera, selvaggia e bellissima compare solo nell'intervallo di paesi e di costruzioni tanto per ricordarti come era e ora non lo è più.
Anche nei centri abitati la campagna tenta di riprendere il sopravvento e lo fa indisturbata tra asfalto e cemento: qui l'uomo e la natura hanno ingaggiato una lotta selvaggia per la contesa dello stesso spazio.
Dopo un'ora arrivo a Gioiosa Jonica, che nome! Mette già di buon umore;    G-I-O-I-O-S-A: come si fa ad essere tristi in un posto che si chiama così.

Giovanna



mercoledì 18 luglio 2012

Ospedale di Pitigliano e salute: alcune considerazioni e qualche suggerimento

Il documento che pubblichiamo è di un amico che da anni, nell'ambito del suo impegno politico, si occupa di sanità, ha chiesto di non comparire, ma valutando interessanti sia le argomentazioni che presenta sia la linea che suggerisce quale possibile soluzione alla vicenda del nostro Ospedale, abbiamo ritenuto utile farvela conoscere.


“Pitigliano e la Medicina Integrata
con una delibera del nov. 2008, il Consiglio Regionale toscano stabilisce di creare un Ospedale di Medicina Integrata a Pitigliano.
Individua un capitolo di spesa per il 2009 (3 milioni di euro) e rimanda il lavoro ad un gruppo di esperti (11 in tutto) per la definizione del progetto.
Il progetto elaborato risulta estremamente nebuloso per quanto concerne la parte organizzativa e la tutela del cittadino/utente particolarmente dopo la dimissione.

Non si ipotizza neppure dove e come medici di medicina accademica e medici della medicina alternativa si  integrino (in realtà la medicina complementare non si esprime al meglio, è attivata l’agopuntura e l’omeopatia, ma non la fitoterapia e le altre specializzazioni.
In verità il progetto in questione definisce come spendere i fondi: li spende essenzialmente in parcelle e consulenze:
  • utilizza medici e coordinatori (almeno 15 persone) senza fare riferimento alle modalità di selezione e assunzione;
  • prevede “i premi” per infermieri e medici di medicina generale non tenendo conto del contratto di lavoro e degli aspetti sindacali;
  • ipotizza ben tre coordinatori di “branca” che dovrebbero operare solo 4 ore settimanali con una remunerazione eccessiva;
  • accenna ad eventuali masters di medicina complementare presso le Università Toscane;
  • non tiene nessun conto le risorse locali. In tal modo si è entrati in conflitto con le organizzazioni sanitarie di Pitigliano (e di tutta la ASL.
  • non si tiene in alcun conto l'eventuale assistenza ambulatoriale dislocata almeno presso gli ospedali della provincia.


Non si conosce (almeno ufficialmente) il parere della Direzione Aziendale della ASL 9, della Regione e dello stesso Comune di Pitigliano sul progetto.
I cittadini non avvertono niente di positivo e paventando la chiusura dell'Ospedale manifestano il loro disappunto.

Vogliamo essere “con loro” e chiedere /esigere dalle autorità competenti che cosa prospettano oggi e domani?

Problema dei piccoli Ospedali

Il Piano Sanitario Nazionale. 2011/13 dichiara la necessità di avviare un processo di riconversione di questi presidi in nuovi modelli di offerta territoriale.
Si richiama la difficoltà effettiva dei piccoli ospedali a garantire livelli di assistenza adeguati a minimizzare i rischi per gli assistiti.
C'è da porre però, l'attenzione ai problemi ed i rischi che si potrebbero verificare durante la fase di transizione organizzativa.
Infatti, a fronte della disattivazione di quote di attività ospedaliera, vi è ragione di ritenere che il territorio non sia attrezzato a rispondere adeguatamente ai bisogni sanitari e socio-assistenziali, che non trovano più risposte a livello ospedaliero.
Valuto negativamente  la mancata realizzazione di un’efficace organizzazione, anche della Società della Salute, nelle diverse aree della Provincia.

È ben vero che, da studi condotti, si è evidenziato che ospedali con meno di 200 posti letto presentano diseconomie di scala e quindi in ragione di questa valutazione meramente economica appare più opportuno “ristrutturare” ed adeguare se non addirittura chiudere i piccoli ospedali. 
Ma si deve tenere ugualmente conto di quali risposte di “salute” si verrebbero, in tal caso ad offrire ai territori.

Diverse direzioni aziendali hanno manifestato ragionevoli dubbi circa l'effettiva assicurazione di livelli adeguati di assistenza e sicurezza ai cittadini residenti nei territori (Massa Marittima, Pitigliano Castel del Piano); d'altra parte là dove alcune soppressioni sono già avvenute come i punti nascita, non si è provveduto adeguatamente al riordino e al potenziamento dei servizi pre e post partum.

L'abbassamento dei livelli di assistenza ospedaliera (malgrado il tentativo di dirottare su Misericordia di Grosseto tutta una serie di utenti) nei piccoli ospedali conduce i cittadini verso l'assistenza sanitaria privata.
E' indispensabile che la direzione aziendale, le comunità locali, i responsabili della programmazione Regionale trovino il modo di eliminare e ridurre nel breve tempo, le disuguaglianze, sotto il profilo delle differenze ingiuste che si stanno acutizzando, in termini di accesso alle prestazioni sanitarie (prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione) che poi determinano differenze ingiuste e ingiustificate in termini di salute.”
Lettera firmata

Abbiamo rivolto al nostro amico anche alcune domande:
OGM- Quali dovrebbero essere le caratteristiche di un Ospedale come il nostro, perché possa rispondere in modo efficace alla domanda di salute del territorio?
XX – Occorre disporre di un Pronto Soccorso adeguato e capace di affrontare alcune emergenze, con una buona diagnostica e servizi tempestivi per i trasferimenti nei casi che non possono essere trattati nello stesso, adesso con la piazzola dell’elisoccorso l’aspetto dell’emergenza urgenza è migliorato. Poi un buon reparto di medicina generale e ripeto la diagnostica è importante che sia di buon livello, il raddoppio dei letti nell’Ospedale di Comunità, e la medicina integrata che veramente si esprima per ciò che dovrebbe essere, cioè arricchire e affiancare, in una parola integrarsi con la medicina convenzionale per la cura del malato.

OGM- Quale sarà, secondo te il destino del nostro Opedale?
XX- nelle intenzioni della Regione non c’è la chiusura, ma cosa diventerà dipenderà molto dalle pressioni e dalla capacità delle comunità di sostenerlo, per comunità locali intendo i cittadini, le associazioni, le Amministrazioni, la politica.

OGM- Allora che dovremmo fare?
XX- Occorre parlare con la gente per far conoscere a tutti la situazione, poi tutti assieme, cittadini, Amministrazioni, associazioni… occorre elaborare proposte, occorre che il territorio esprima un progetto, l'idea di come vorrebbe l’ospedale, con realismo e tenendo conto di quello che oggettivamente e possibilmente si può avere in un presidio come il vostro, un progetto pragmatico che tenga conto dei bisogni reali della popolazione che vanno oltre il concetto di cura, ma che risponda all’esigenza di SALUTE, intendo quindi anche prevenzione, riabilitazione, sostegno e accompagnamento nelle diverse fasi della vita di un individuo.

OGM- L’Ospedale di Medicina Integrata può rappresentare per noi una chance in più?
XX- Assolutamente sì, ma solo se comincia a lavorare come dovrebbe, averlo a Pitigliano è per voi un’occasione unica, che altri piccoli ospedali toscani, con le stesse problematiche del vostro non hanno.
Faccio un esempio: pensate al problema emerso da un po’, denunciato anche dai vostri Sindaci e  relativo alla diminuzione dei ricoveri, se la Medicina Integrata funzionasse pienamente offrendo davvero un approccio integrato alla cura, all’Ospedale di Pitigliano mancherebbero i posti letto in Medicina per rispondere a tutte le richieste provenienti da ogni parte d’Italia, con un beneficio a ricaduta su tutti i servizi e le prestazioni ospedaliere.

OGM – Allora occorre ripartire da lì?
XX- Sicuramente, anche alla luce del fatto che il Presidente della Regione in persona tiene al progetto e che anche per il prossimo anno sarà rifinanziato.


lunedì 25 giugno 2012

"OSPEDALE DI PITIGLIANO, ATTO SECONDO" di Pierandrea Vanni Sindaco di Sorano

Postiamo la mail inviataci dal Sindaco di Sorano Pierandrea Vanni che denuncia l'evidente diminuzione dei ricoveri nell'Ospedale di Pitigliano.

La situazione relativa ai ricoveri era stata illustrata anche dal Sindaco Pier Luigi Camilli durante l'Assemblea Pubblica, dove aveva  spiegato con chiarezza l'atteggiamento della ASL che vuole "scoraggiare" i ricoveri "impropri", che invece sembra siano una prassi consolidata nel nostro Ospedale...
Ci perdonerete l'ironia, ma ormai è talmente palese la strategia in atto, tesa al progressivo svuotamento di tutti i servizi che rimane solo una cosa da fare: INCAZZARSI, MOBILITARSI E FARSI SENTIRE.

"A quanto pare negli ultimi mesi lo stato di salute dei cittadini dei territori che fanno riferimento all'ospedale di Pitigliano (compreso dunque il comune di Sorano) è assai migliorato.
Sembra, infatti, che ci si ammali assai meno: al punto da avere assai meno bisogno di ricoveri ospedalieri.
Ne consegue che i ricoveri nell'unità operativa di medicina di Pitigliano sono diminuiti in modo notevolissimo, in
alcuni giorni ci sono stati anche due soli malati, per arrivare in altri giorni ben a quattro.


Poichè fino allo scorso anno la media dei posti letti utilizzati era ben più alta, evidentemente quasi all'improvviso i nostri concittadini godono di buona salute e la cosa, ovviamente, non può che fare piacere.
A meno che le cose non stiano diversamente e le cause di questo improvviso e brusco calo di ricoveri siano altre.
Nell'attesa di capire, la presenza dei medici radiologi continua ad essere tranquillamente limitata a tre giorni alla settimana.



Ci era stato assicurato, alla conferenza dei sindaci della zona 2, oltre un mese e mezzo fa, che si sarebbe trattato di una soluzione provvisoria, imposta da circostanze straordinarie, e che sarebbe tornata a cinque giorni
settimanali ma, come è noto, non c'è nulla di più definitivo delle soluzioni provvisorie. 

In compenso risulta che le liste di attesa, per esempio per le ecografie, siano arrivate a due mesi, ma che importanza ha se la salute in genere è così buona ?

Facili ironie a parte, e quando si parla di sanità l'ironia non dovrebbe avere spazio, l'atto secondo dell'ospedale di Pitigliano è uguale al primo: così assolutamente non va.

In attesa del piano chiesto dal sindaco Camilli e dalla conferenza dei sindaci della zona 2 e al quale, si apprende, la direzione generale della Asl sta lavorando.
Se il buon dì si vede dal mattino....."

Pierandrea Vanni Sindaco di Sorano

domenica 10 giugno 2012

Istituto Zuccarelli e Istruzione Superiore: è l'ora di agire!

Un po' di tempo fa ci siamo occupati della scuola e nello specifico della riorganizzazione dei nostri Istituti dopo l'approvazione del Piano Scolastico Provinciale 2012 (post del 07 dicembre e del 12 dicembre "Il riordino degli Istituti Scolastici nella nostra Area").
I.S.I.S  F. Zuccarelli
Pitigliano
Attualmente, in seguito al riordino, gli Istituti Comprensivi di Pitigliano Castell'Azzara e Sorano costituiscono un unico Istituto Comprensivo con Presidenza a Pitigliano e le Scuole di Secondaria Superiore di Manciano, Pitigliano e Sorano costituiscono un unico Istituto con la Presidenza a Sorano.

In occasione dell'approvazione del Piano Scolastico Provinciale, facemmo un focus sulla situazione allarmante del nostro Istituto Zuccarelli che vede la chiusura definitiva del corso per Geometra e una emorragia nelle iscrizioni al corso di Ragioneria e Commercio.
Una situazione inaccettabile quindi, sulla quale occorre intervenire ed in maniera tempestiva, analizzando le criticità esistenti e trovando adeguate soluzioni in tempi rapidi, prima cioè dell'approvazione del prossimo Piano Scolastico che generalmente avviene ogni anno in dicembre.
All'epoca del post, per avere maggiori informazioni, ci rivolgemmo all'Ass.re Scuola e Università della Provincia Cinzia Tacconi ed a Giovanna Longo, Consigliere provinciale e componente della Commissione Scolastica provinciale: entrambe manifestarono preoccupazione per il nostro Istituto, la disponibilità della Commissione a lavorare localmente per individuare soluzioni e la necessità di avviare quanto prima un tavolo di lavoro con tutte le componenti sociali interessate con lo scopo di avanzare proposte da inserire nel nuovo Piano Scolastico.
Liceo Linguistico di Sorano
Sempre sul post rivolgemmo l'invito al Sindaco di Sorano, Comune nel quale attualmente è la sede amministrativa degli Istituti Superiori, a farsi promotore della costituzione di un tavolo di lavoro territoriale ed integrato, costruito cioè con le varie rappresentanze sociali; concludemmo con la promessa di incontrare il Sindaco per parlare con lui del problema ed offrire il nostro contributo di cittadini.

Il Sindaco Vanni ci ha ricevuto la mattina di sabato 2 Giugno, e ci ha subito illustrato la situazione derivata dal riordino.
Nei nostri Istituti superiori per l'anno scolastico 2012 2013 abbiamo complessivamente 436 iscritti, siamo praticamente sul filo di lana, dal momento che per legge occorrono un minimo di 400 iscrizioni in Istituti in zone montane, la situazione del Linguistico di Sorano ad esempio che raccoglie per il 50% alunni provenienti dalla Provincia di Viterbo diventa sempre più gravosa proprio per sostenere il trasporto scolastico al quale contribuisce anche il Comune.
Allo Scientifico di Manciano ci sono difficoltà per formare la prima classe a causa del numero degli iscritti.

Il Sindaco ci dice che, anche per quanto riguarda la scuola di base la situazione non è rosea: l'accorpamento in un unico istituto provoca la diminuzione dei collaboratori scolastici, i bidelli per intenderci, il cui numero scende da 22 a 15, i collaboratori svolgono la vigilanza sui minori e senza di loro la scuola resta chiusa, la loro diminuzione mette a rischio l'apertura di tutti e 11 plessi scolastici (le singole scuole di infanzia elementare e media di Castell'Azzara, Pitigliano e Sorano), mentre sul fronte docenti, almeno per questo anno non si registrano diminuzioni.
Liceo Scientifico e ITI di Manciano 

Con il Sindaco parliamo della necessità di affrontare in modo serio e sistematico la questione degli Istituti Superiori, lui  riferisce di aver già avuto al riguardo un colloquio con l'Asse.re provinciale e conviene sulla necessità di procedere alla diversificazione dell'offerta scolastica che da una parte intercetti gli interessi formativi dell'utenza, cercando di recuperare parte del pendolarismo scolastico, dall'altra saper rispondere alla richiesta di nuove professioni del nostro territorio, conviene anche sulla necessità di dare impulso alla formazione professionale.
Alla nostra richiesta di farsi promotore dell'avvio di un tavolo di lavoro territoriale risponde che è sua intenzione assumere questo ruolo e che porterà la proposta all'Unione Comunale ed ai suoi colleghi Sindaci di Manciano e Pitigliano.
Ci lasciamo con la promessa venire informati su quanto accade e con la conferma della nostra disponibilità a dare una mano.

lunedì 4 giugno 2012

L'assemblea pubblica sull'Ospedale

Si è svolta venerdì 1 giugno ed è stata la prima dopo 5 anni di lunghi e voluti silenzi come è stato sottolineato in uno dei numerosissimi interventi del pubblico presente.
Puntuale alle ore 18.00 il Sindaco prende la parola è delinea un quadro sconfortante e da tempo evidente, sfuggito solo a coloro che non hanno voluto vedere o a chi ha voluto tacere.

Snocciola, il Sindaco la sequela di carenze, quelle con cui quotidianamente ci troviamo a fare i conti sia come cittadini/pazienti che come operatori: mancanza di mezzi, mancanza di personale, mancanza di specialisti, liste di attesa troppo lunghe, appuntamenti rinviati, prestazioni ed ambulatori sospesi, temporaneamente o definitivamente (doppler, cataratta, servizio pediatrico, incertezze future per la logopedia, la neuropsichiatria infantile,  per l'agopuntura non vengono più presi gli appuntamenti, il centro trasfusionale terminato e mai aperto e i donatori rimandati a casa, le prenotazioni disdette, la radiologia passata da 5 a 3 giorni...).

Su questa desolazione si abbatte la scure del nuovo Piano Regionale Sanitario Sociale Integrato 2012 - 2015, che in  nome della razionalizzazione e del riordino taglia servizi e disegna un profilo diverso al nostro stabilimento ospedaliero, tanto che alla fine chiamarlo Ospedale sarà un pietoso atto di rispetto verso la nostra antica e un tempo prestigiosa struttura.
Il Piano prevede la riduzione dei posti letto di Medicina per trasferirli nell'Ospedale di Comunità (una struttura all'interno dell'Ospedale destinata ad accogliere pazienti che vengono seguiti dal medico di base generalmente anziani con patologie cronico-degenerative che non hanno assistenza domiciliare e che non necessitano del ricovero in Ospedale per acuti).
Oltre a ciò la legge Regionale destina agli Ospedali della nostra categoria Punti di Emergenza Territoriale - PET.

Le trattative con la Asl e le rimostranze pervenute dai territori interessati da questo genere di riorganizzazione hanno prodotto un "ammorbidimento" delle rigidità legislative e la disponibilità a considerare per le zone montane e disagiate come le nostre un Pronto Soccorso di Primo livello h 24 con 5 medici  di P.S. (e non i medici di 118 come è attualmente) che effettuano la stabilizzazione del malato e poi la scelta della destinazione più adeguata.

Tutto ciò sarà possibile se sarà accolto l'emendamento relativo in fase di approvazione del Piano in Consiglio Regionale e se poi i dirigenti della nostra ASL riterranno di investire in questo senso.
Perchè tanto scetticismo? Il nostro non è scetticismo ma le parole del Sindaco Vanni sono state eloquenti quando ha definito i nostri Dirigenti ASL più realisti del re nell'aderire al principio del risparmio economico, e ricordandoci che, in diverse occasioni,  non è stato attuato quanto previsto nei vari Piani regionali.

Il Sindaco Camilli informa di aver chiesto per iscritto il progetto della ASL per il nostro Ospedale ed ha dichiarato inaccettabile che gli ospedali seppur piccoli delle zone disagiate come le nostre non eroghino i servizi essenziali ed indispensabili alla sicurezza e al diritto alla salute delle nostre popolazioni come  non è accettabile neppure un cambio della fisionomia: ridurlo ad un Pronto Soccorso con Ospedale di Comunità non è avere un Ospedale.
Gli interventi non sono mancati, i presenti più che domande aggiungono informazioni, fanno proposte, segnalano i loro dubbi.

Il Sindaco conclude chiamando la cittadinanza a dare supporto,  dichiara che se qualcosa si potrà fare sarà solo se ci sarà la popolazione a sostenerlo ed a condividere un percorso che promette più che mai partecipativo.

In tutta onestà abbiamo apprezzato questo risveglio di attivismo sul fronte Ospedale, perchè di risveglio si tratta, l'attuale Sindaco è stato Assessore, seppure all'Urbanistica nella passata Amministrazione e non abbiamo colto allora la stessa passione, per una questione che, stiamo a ribadirlo con forza, avrebbe dovuto per gravità ed importanza coinvolgere tutta la giunta ed anche l'intero Consiglio, al di là delle specifiche competenze o ruoli di maggioranza o di minoranza.
La piazzola dell'elisoccorso, realizzata dopo 7 anni è uno degli esempi della scarsa premura per questioni relative alla sicurezza della popolazione e la situazione ormai drammatica dell'Ospedale non è frutto di questo Piano Regionale peraltro non ancora approvato, ma di atti che si sono susseguiti nel tempo.

Venerdì  il Sindaco ha dato un segnale nuovo e importante, ha chiamato la cittadinanza ad esercitare un ruolo attivo, ha chiesto la partecipazione ed ha stipulato un patto con la comunità, un patto forte ed impegnativo per tutti, anzitutto per lui,  che dovrà far tesoro della fiducia che noi cittadini presenti gli abbiamo accordato.
Anche OGM ha dichiarato pubblicamente la sua partecipazione ed ha auspicato che in questa che possiamo definire la "battaglia per l'Ospedale" scendano in campo tutti, superando le divisioni e le differenze, per una causa che non dovrà avere "né colori né bandiere".

Questo è il video integrale dell'Assemblea per chi non era presente o per chi vuole vederla di nuovo.