Capitale termale, il sogno infranto Ogm pubblica su internet le foto della struttura abbandonata di Tosteto
Finita nel 2005 doveva offrire 70 posti di lavoro. La rabbia su facebook: «Tutti ci speravano, hanno illuso la gente»
FRANCESCA FERRI
PITIGLIANO. Affiorano come bolle d’acqua termale ma sono ben più scottanti della tiepida temperatura che calma le membra. Sono le foto dell’opera della svolta, il centro termale di Pitigliano Terme e Benessere, nel pianoro di Tosteto, che prometteva sviluppo e occupazione.
Una struttura ricettivo-termale costruita tra il 2001 e il 2005 e mai aperta, abbandonata ormai da anni. Le foto sono apparse ieri su “Parole libere...”, il blog ufficiale del Gruppo d’opinione in movimento (Ogm) di Pitigliano (parolelibereogm-blogger.blogspot.com) e sul profilo facebook del gruppo stesso (“Gruppo movimentato”) e fa riferimento a Cittadinanzattiva.
Testo e foto, scrive l’anonima blogger, sono stati inviati da un’altrettanto anonima lettrice che si è “ricordata” della struttura dopo aver visto una puntata di “Presa diretta” su Rai3 sulle grandi opere costruite e mai aperte.
Il pensiero dell’anonima lettrice è andato, dunque, alle terme di Pitigliano, costruite nel 2001 dalla società Pitigliano Terme e Benessere di Sergio Gambassi e costate 36 miliardi di lire. Un’opera che prometteva di trasformare Pitigliano in una stazione termale non seconda a Saturnia, con un’acqua simile a quella di Chianciano, decine di servizi, sale di fisioterapia, dermatologia, palestre, saune, piscine, 48 camere per 150 clienti giornalieri, e che prometteva di dare lavoro a 70 persone, annunciata in pompa magna anche dalle istituzioni che vi hanno riposto speranze di sviluppo per il territorio.
Speranze, ad oggi, cadute nel vuoto che hanno lasciato l’amaro in bocca agli abitanti di Pitigliano. Il cui malcontento si legge chiaramente nel testo ospitato sul blog e nei commenti che su facebook accompagnano la pubblicazione di una quarantina di fotografie, scattate all’interno della struttura che mostrano mura imbrattate, materiale edile abbandonato, bagni con le vasche montate, piscine a secco.
«Ho visto tutto dal vivo quattro anni fa - commenta Patrizia Lapenna - sono rimasta sbalordita. Chissà perché è andato a finire così, tutti ci speravano e nessuno parla». «Io credo che qui potrebbe intervenire la magistratura - dice Emanuela Torresini - per lo sperpero di soldi, forse anche di fondi pubblici. Hanno illuso molte persone di poter ottenere un lavoro. È sconvolgente». «Che tristezza», «Una vergogna», sono altri commenti.
Il titolare della Terme e Benessere, Sergio Gambassi, non commenta. «In coscienza al telefono non mi va di parlarne», spiega. Ma chiarisce che l’investimento è stato solamente privato. Eppure nel luglio 2005 il consigliere comunale Maurizio Nucci, di Fiamma tricolore, aveva parlato di «cospicui finanziamenti pubblici percepiti dalla società a fondo perduto ai sensi della legge 488/92, bando 2000 del settore turistico alberghiero)» dalla Pitigliano Terme e Benessere a seguito dell’impegno ad assumere circa 70 lavoratori dipendenti».
Nel 2003 un’ombra oscura per un po’ il progetto: una concessione edilizia sarebbe stata accordata senza l’approvazione del consiglio comunale. Poi un problema fisico, un danno che pare irreversibile per la perforazione di una vena termale. Quindi altre complicazioni economiche, di quelle tipiche di ogni impresa.
Ma tutto il territorio, ambienti vicini all’amministrazione compresi, spera ancora che l’opera della svolta si possa finalmente terminare. Intanto a tenere viva la vicenda ci pensa un blog.
FRANCESCA FERRI
PITIGLIANO. Affiorano come bolle d’acqua termale ma sono ben più scottanti della tiepida temperatura che calma le membra. Sono le foto dell’opera della svolta, il centro termale di Pitigliano Terme e Benessere, nel pianoro di Tosteto, che prometteva sviluppo e occupazione.
Una struttura ricettivo-termale costruita tra il 2001 e il 2005 e mai aperta, abbandonata ormai da anni. Le foto sono apparse ieri su “Parole libere...”, il blog ufficiale del Gruppo d’opinione in movimento (Ogm) di Pitigliano (parolelibereogm-blogger.blogspot.com) e sul profilo facebook del gruppo stesso (“Gruppo movimentato”) e fa riferimento a Cittadinanzattiva.
Testo e foto, scrive l’anonima blogger, sono stati inviati da un’altrettanto anonima lettrice che si è “ricordata” della struttura dopo aver visto una puntata di “Presa diretta” su Rai3 sulle grandi opere costruite e mai aperte.
Il pensiero dell’anonima lettrice è andato, dunque, alle terme di Pitigliano, costruite nel 2001 dalla società Pitigliano Terme e Benessere di Sergio Gambassi e costate 36 miliardi di lire. Un’opera che prometteva di trasformare Pitigliano in una stazione termale non seconda a Saturnia, con un’acqua simile a quella di Chianciano, decine di servizi, sale di fisioterapia, dermatologia, palestre, saune, piscine, 48 camere per 150 clienti giornalieri, e che prometteva di dare lavoro a 70 persone, annunciata in pompa magna anche dalle istituzioni che vi hanno riposto speranze di sviluppo per il territorio.
Speranze, ad oggi, cadute nel vuoto che hanno lasciato l’amaro in bocca agli abitanti di Pitigliano. Il cui malcontento si legge chiaramente nel testo ospitato sul blog e nei commenti che su facebook accompagnano la pubblicazione di una quarantina di fotografie, scattate all’interno della struttura che mostrano mura imbrattate, materiale edile abbandonato, bagni con le vasche montate, piscine a secco.
«Ho visto tutto dal vivo quattro anni fa - commenta Patrizia Lapenna - sono rimasta sbalordita. Chissà perché è andato a finire così, tutti ci speravano e nessuno parla». «Io credo che qui potrebbe intervenire la magistratura - dice Emanuela Torresini - per lo sperpero di soldi, forse anche di fondi pubblici. Hanno illuso molte persone di poter ottenere un lavoro. È sconvolgente». «Che tristezza», «Una vergogna», sono altri commenti.
Il titolare della Terme e Benessere, Sergio Gambassi, non commenta. «In coscienza al telefono non mi va di parlarne», spiega. Ma chiarisce che l’investimento è stato solamente privato. Eppure nel luglio 2005 il consigliere comunale Maurizio Nucci, di Fiamma tricolore, aveva parlato di «cospicui finanziamenti pubblici percepiti dalla società a fondo perduto ai sensi della legge 488/92, bando 2000 del settore turistico alberghiero)» dalla Pitigliano Terme e Benessere a seguito dell’impegno ad assumere circa 70 lavoratori dipendenti».
Nel 2003 un’ombra oscura per un po’ il progetto: una concessione edilizia sarebbe stata accordata senza l’approvazione del consiglio comunale. Poi un problema fisico, un danno che pare irreversibile per la perforazione di una vena termale. Quindi altre complicazioni economiche, di quelle tipiche di ogni impresa.
Ma tutto il territorio, ambienti vicini all’amministrazione compresi, spera ancora che l’opera della svolta si possa finalmente terminare. Intanto a tenere viva la vicenda ci pensa un blog.
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