sabato 26 marzo 2011
Da troppi anni si ripresenta il problema del grave stato di degrado e abbandono del patrimonio monumentale e archeologico dei paesi di Pitigliano, Sorano e Sovana in particolare per quanto concerne le vie cave etrusche che sono, tra l'altro le principali attrattive del turismo locale, oltre ad essere le maggiori e più singolari testimonianze dell'antica attività e arte rupestre del nostro territorio.
Le Vie Cave sono iniziate a crollare in tempi recenti, dopo aver resistito per millenni.
I crolli coincidono con l'abbandono delle campagne.
Contadini ed agricoltori sapevano benissimo che se si lasciano crescere alberi sui bordi delle vie Cave, il crollo è INEVITABILE!
Ma quelle saggia gente di campagna oggi non c'è più.
Da una attenta analisi dei tanti interventi di tutela effettuati nel corso degli ultimi 30anni si rileva che:
Sono state spese ripetutamente ingenti somme di denaro per interventi nella Via Cava di San Giuseppe, Fratenuti, Gradone, Madonna delle Grazie (Comune Pitigliano) e in quelle di San Sebastiano, Il Cavone, Poggio Prisca, San Rocco (Comune Sorano) usando lo stesso tipo si operatività.
E' PROPRIO QUESTO TIPO DI "RESTAURO" CHE RISULTA INEFFICIENTE, SOMMARIO E CONTROPRODUCENTE.
Infatti in questi anni lo stato di degrado è aumentato e le vie Cave aperte al pubblico e fruibili si è ridotto nei minimi termini.
Le strutture impiantate sono del tutto inadeguate.
Il Ponte della Meleta, per accedere alla Via Cava dei Fratenuti, da molti anni viene travolto dalle piene ed è ricostruito testardamente nello stesso sito, per essere di nuovo distrutto......
E' appena terminato il restauro della Via Cava di San Giuseppe .
E' sufficiente una visita in loco per rendersi conto che altri crolli, purtroppo, sono facilmente prevedibili.
Nella parte alta di questa via, dietro la parete con l'edicola del Santo, è in atto un franamento di paurose proporzioni che sta già "strappando la parte più importante e la più "restaurata"della Via Cava dalla sua sede. (enormi blocchi di pietra sono già precipitati a valle).
Nella quasi totalità dei casi la causa dei crolli è sempre la stessa:
LE RADICI ARBOREE che spaccano le pareti delle vie Cave.
EPPURE IN TANTI INTERVENTI EFFETTUATI IN QUESTI ANNI , INSPIEGABILMENTE E' SEMPRE STATO TAGLIATO SOLO UN ESIGUO NUMERO DI ALBERI, COSI' CHE LE PIANTE HANNO CONTINUATO A PRODURRE SPACCATURE E CROLLI.
Cosa serve per un'efficiente opera di intervento e tutela ?
1 una continua opera di manutenzione con controllo dell'acqua piovana e lo stato dell'ambiente boschivo.
2 Taglio mirato delle piante sui bordi alti delle Vie Cave e la devitalizzazione dei ceppi tagliati per evitare la ricrescita.
Quello che i contadini sapevano fare molto bene.......
Siamo ormai ad un punto di svolta : o in tempi brevi avverrà una meditata rivalutazione del valore delle vie cave e del territorio etrusco, seguita da un nuovo tipo di interventi basati su progetti efficaci e razionali o in breve il suddetto patrimonio( ambientale e archeologico) sarà perso per sempre.
E' evidente che per risolvere il problema serve un investimento finanziario, ma essenzialmente, più del denaro e di complessi progetti, serve una EFFICIENTE SQUADRA OPERATIVA, abilitata al disbosco alla cura e alla manutenzione delle aree in questione, più la
CHIARA VOLONTA' di mantenerle operative nel tempo (come si fa in tutti i "veri parchi" ).
Al momento attuale, dopo decenni di interventi a singhiozzo, mancanti di progettualità, il Parco Archeologico delle Colline del Fiora,
è come una bellissima cornice senza quadro, appesa ad un chiodo instabile e arrugginito.
Giovanni Feo
Giovanni Feo è studioso e profondo conoscitore del territorio dove vive da 25 anni: Pitigliano (GR). Ha pubblicato per ECIG Gli dei della terra, per Laurum: Le cave etrusche, Le città del tufo nella valle del Fiora, Eremiti e romitori di maremma. Per Stampa Alternativa: Misteri etruschi, Prima degli Etruschi, Miti, segni e simboli etruschi, Pittura segreta etrusca e L'alfabeto degli dèi. Collabora con le riviste "Hera", "Toscana l'uomo l'ambiente", "Sardegna antica".
Le Vie Cave sono iniziate a crollare in tempi recenti, dopo aver resistito per millenni.
I crolli coincidono con l'abbandono delle campagne.
Contadini ed agricoltori sapevano benissimo che se si lasciano crescere alberi sui bordi delle vie Cave, il crollo è INEVITABILE!
Ma quelle saggia gente di campagna oggi non c'è più.
Da una attenta analisi dei tanti interventi di tutela effettuati nel corso degli ultimi 30anni si rileva che:
Sono state spese ripetutamente ingenti somme di denaro per interventi nella Via Cava di San Giuseppe, Fratenuti, Gradone, Madonna delle Grazie (Comune Pitigliano) e in quelle di San Sebastiano, Il Cavone, Poggio Prisca, San Rocco (Comune Sorano) usando lo stesso tipo si operatività.
E' PROPRIO QUESTO TIPO DI "RESTAURO" CHE RISULTA INEFFICIENTE, SOMMARIO E CONTROPRODUCENTE.
Infatti in questi anni lo stato di degrado è aumentato e le vie Cave aperte al pubblico e fruibili si è ridotto nei minimi termini.
Le strutture impiantate sono del tutto inadeguate.
Il Ponte della Meleta, per accedere alla Via Cava dei Fratenuti, da molti anni viene travolto dalle piene ed è ricostruito testardamente nello stesso sito, per essere di nuovo distrutto......
Ma sopratutto non è stata mai effettuata una Continuativa opera di manutenzione dei siti, dove si aveva investito per la messa in sicurezza.
Intere aree archeologiche sono da anni abbandonate, spogliate dai "tombaroli", sia nella area di Pitigliano che a Sovana e a Sorano..E' appena terminato il restauro della Via Cava di San Giuseppe .
E' sufficiente una visita in loco per rendersi conto che altri crolli, purtroppo, sono facilmente prevedibili.
Nella parte alta di questa via, dietro la parete con l'edicola del Santo, è in atto un franamento di paurose proporzioni che sta già "strappando la parte più importante e la più "restaurata"della Via Cava dalla sua sede. (enormi blocchi di pietra sono già precipitati a valle).
Nella quasi totalità dei casi la causa dei crolli è sempre la stessa:
LE RADICI ARBOREE che spaccano le pareti delle vie Cave.
EPPURE IN TANTI INTERVENTI EFFETTUATI IN QUESTI ANNI , INSPIEGABILMENTE E' SEMPRE STATO TAGLIATO SOLO UN ESIGUO NUMERO DI ALBERI, COSI' CHE LE PIANTE HANNO CONTINUATO A PRODURRE SPACCATURE E CROLLI.
Cosa serve per un'efficiente opera di intervento e tutela ?
1 una continua opera di manutenzione con controllo dell'acqua piovana e lo stato dell'ambiente boschivo.
2 Taglio mirato delle piante sui bordi alti delle Vie Cave e la devitalizzazione dei ceppi tagliati per evitare la ricrescita.
Quello che i contadini sapevano fare molto bene.......
Siamo ormai ad un punto di svolta : o in tempi brevi avverrà una meditata rivalutazione del valore delle vie cave e del territorio etrusco, seguita da un nuovo tipo di interventi basati su progetti efficaci e razionali o in breve il suddetto patrimonio( ambientale e archeologico) sarà perso per sempre.
E' evidente che per risolvere il problema serve un investimento finanziario, ma essenzialmente, più del denaro e di complessi progetti, serve una EFFICIENTE SQUADRA OPERATIVA, abilitata al disbosco alla cura e alla manutenzione delle aree in questione, più la
CHIARA VOLONTA' di mantenerle operative nel tempo (come si fa in tutti i "veri parchi" ).
Al momento attuale, dopo decenni di interventi a singhiozzo, mancanti di progettualità, il Parco Archeologico delle Colline del Fiora,
è come una bellissima cornice senza quadro, appesa ad un chiodo instabile e arrugginito.
Giovanni Feo
Giovanni Feo è studioso e profondo conoscitore del territorio dove vive da 25 anni: Pitigliano (GR). Ha pubblicato per ECIG Gli dei della terra, per Laurum: Le cave etrusche, Le città del tufo nella valle del Fiora, Eremiti e romitori di maremma. Per Stampa Alternativa: Misteri etruschi, Prima degli Etruschi, Miti, segni e simboli etruschi, Pittura segreta etrusca e L'alfabeto degli dèi. Collabora con le riviste "Hera", "Toscana l'uomo l'ambiente", "Sardegna antica".
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